Enpa: "Basta polemiche sull'eredità di Alberto Mussel"

Grazie ai volontari della protezione Animali savonese potranno essere disperse in mare, come aveva indicato nel suo testamento, le ceneri di Alberto Mussel, l’animalista finalese di cui oggi ricorre il primo anniversario della morte, che aveva lasciato all’ENPA i suoi risparmi affinché venissero tutti impiegati per il canile comunale di Finale Ligure.

Le complesse pratiche di successione sono infatti ancora in corso ed i fondi fino al completamento delle stesse non sono disponibili e così sia l’impresa di pompe funebri, che si era occupata delle esequie, sia alcuni animalisti finalesi male informati, avevano espresso ingiuste critiche all’ENPA per la mancata dispersione delle ceneri.

Per evitare inutili ed immeritate polemiche i volontari dell’ENPA hanno così messo mano al portafoglio ed anticipato le spese dell’operazione; e ciò malgrado l’associazione si trovi in grosse difficoltà, per i 2.000 animali selvatici in difficoltà che soccorre e cura ogni anno (in questa stagione quasi tutti i giorni i volontari sono nel Finalese a recuperare gabbiani, passeri, rondoni e rapaci in difficoltà, nei giorni scorsi anche un gattino neonato abbandonato) ed i 500 gatti feriti che raccoglie, senza che la Provincia e molti Comuni, rispettivamente obbligati per legge a tali soccorsi, contribuiscano alle notevoli spese sostenute.

L’ENPA spera che gli animalisti finalesi di cui sopra non pretendano che si faccia carico di attività o oneri né richiesti né dovuti ed esulanti da quanto giuridicamente le compete, precisandosi che, come è loro noto, il piccolo patrimonio del signor Mussel ha una destinazione specifica ed ENPA, accettando l’eredità in questione  - pur senza averne alcun interesse al di fuori di quello di soddisfare le volontà testamentarie del defunto – altro non ha fatto che permettere che tutte le sostanze del signor Mussel siano esclusivamente impiegate per il canile comunale di Finale Ligure.