Attualità - 03 luglio 2013, 12:00

Nuova riforma dei condomini: aspetti positivi e negativi

I lavori di manutenzione straordinario, tipo rifacimento tetti, dovranno essere pagati in anticipo, niente più rateizzazioni

Immagine di repertorio

Il 18 giugno scorso è entrata in vigore la nuova riforma delle regole del condominio. Tante novità, basti pensare che dal punto legislativo si faceva ancora riferimento al codice civile del 1942, alcune positive altre meno.

Per i prossimi anni, come ci conferma Alfredo Crovetto, presidente provinciale dell’ Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobilari,  saremo nel campo della sperimentazione, nel senso che la dottrina è stato definita, ma manca l’applicazione pratica.

Uno degli articoli che ha destato più scalpore, ma suscitato anche più dubbi e reazioni negativo è il n. 1135, primo comma, numero 4 del codice civile che recita :” alle opere di manutenzione straordi-naria e alle innovazioni, costituendo obbligatoriamente un fondo speciale di importo pari all’ammontare dei lavori». Tradotto in maniera semplice vuol dire che ogni qualvolta l’assemblea condominiale decida di fare dei lavori di straordinaria manutenzione, deve essere costituito un fondo speciale obbligatorio pari all’importi dei lavori stessi, quindi in pratica se si decide di rifare un tetto di un condominio, spendendo ad esempio 300 mila euro, il giorno dopo l’amministratore deve mandare una lettera, chiedendo la cifra da depositare sul conto. Prima invece le spese veniva rateizzata, oggi non è più cosi, intero importo va versato tutto e subito sul conto corrente del condominio.

“La provincia di Savona, spiega Crovetto, ha aspetti variegati: c’è una zona rivierasca, che va da Varazze ad Andora, le uniche due eccezioni all’interno sono Savona ed Albenga, molto compatta, fatta prevalentemente da seconde case. All’interno dei condomini abbiamo due categorie diverse di “abitanti”: i residenti di prima casa, che sono per la maggior parte operai ed impiegati, e le seconde case di lombardi e piemontesi. Queste ultime due categorie hanno un maggior spirito imprenditoriale, vuoi per vocazione, vuoi per una maggiore disponibilità di soldi, che confligge con lo spirito più conservativo dei residenti liguri. Se a questo aggiungiamo le difficoltà economiche delle persone in questo momento, molti infatti sono a casa in cassa integrazione e faticano ad arrivare al 27, capisce bene che si innesca un meccanismo pericoloso, di liti condominiali, del più forte contro il più debole: è pura fantascienza pensare che dentro questi condomini si trovino il cento per cento dei fondi. ”

Risultato: avremo molti meno lavori di manutenzione e rifacimento straordinari ai condomini, perché la gente non ha abbastanza soldi da anticipare.  E se la situazione in riviera appare migliore, in Val Bormida lo scenario che si delinea è peggiore: è una zona di prime case e la valle sta attraversando una fase postindustriale in declino. Se un amministratore ad Alassio guadagna 100 euro annui ad unità immobiliare, in Val Bormida ne guadagna 30. “Diciamo, conclude Crovetto, che questa riforma, dal punto di vista economico, è arrivata nel momento peggiore”.

Nei prossimi giorni analizzeremo altri dettagli della nuova riforma

Cinzia Gatti