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Attualità | 01 giugno 2013, 17:47

Oggi la consegna del premio "Inquieto dell'Anno" a Guido Ceronetti

Fra i protagonisti della giornata anche Enrico Ghezzi e Bianca Montale

Guido Ceronetti

Guido Ceronetti

La consegna del sedicesimo Premio Inquieto dell’Anno a Guido Ceronetti, uomo poliedrico di grande cultura, poeta, filosofo, scrittore, giornalista e drammaturgo, autore di traduzioni di grande importanza di libri della Bibbia dall’ebraico e dal latino, segna il clou della Festa dell’Inquietudine, che si concluderà domenica 2 giugno a Finale Ligure.

Fra gli appuntamenti in cartellone per la terza e ultima giornata: gli incontri con Enrico Ghezzi, “compositore anarchico di immagini”, e con Bianca Montale, esperta di storiografia del Risorgimento e già direttrice dell’Istituto Mazziniano di Genova.

La cerimonia di consegna del Premio Inquieto dell’Anno è in programma alle 17,50 all’Auditorium di Santa Caterina. A fare da prologo (ore 16,30) sarà lo spettacolo del Teatro dei Sensibili “La pedana rialzante – Pesciolini fuor d’acqua”, al quale parteciperà lo stesso Ceronetti.

Il premio assegnato dal Circolo degli Inquieti non ha un valore venale e consiste in una pentola di terracotta sghimbescia, schiacciata da un lato e contenente un piccolo drappo di lino con il titolo di Inquieto ricamato.

“E’ una simpatica attestazione pubblica al personaggio che, indipendentemente dai suoi campi di interesse o di attività, si sia contraddistinto per il suo essere inquieto, cioè vivace intellettualmente e sentimentalmente, desideroso di conoscere e di conoscersi, di intendere il conosciuto e il conoscibile, di intraprendere iniziative e avventure nuove”,  spiegano al Circolo.

Nell’albo d’oro degli Inquieti compaiono personaggi come don Luigi Ciotti, Milly e Massimo Moratti, Raffaella Carrà, Oliviero Toscani, Gad Lerner, Gino Paoli, Antonio Ricci, Costa Gavras, Elio di “Elio e le Storie Tese” e Renato Zero. Gli ultimi premiati sono stati Ferruccio de Bortoli e gli abitanti dell’Aquila.

Ad aprire gli incontri di domenica 2 giugno saranno la professoressa Bianca Montale e il musicologo Claudio Proietti, che parleranno di come l’opera lirica abbia contribuito all’unificazione degli italiani (ore 11).  Il colloquio, condotto da Dario Caruso, seguirà la proiezione, nell’ambito della rassegna “Doc in Borgo”, del docu-film “W Verdi, Giuseppe! Come e perché l’opera fece l’Italia… forse!”, una “burlesca sull’Italia in corso d’Opera” scritta e interpretata da Alfonso Antoniozzi, Davide Livermore e Corrado Rollin con la regia di Davide Livermore e Roberta Pedrini (ore 9,30).

c.s.

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