Con il sole i turisti tornano ad affollare le cittadine della riviera, ma quest’ anno una brutta sorpresa li attende a Spotorno: l’ ufficio di informazione accoglienza e turistica, primo punto di contatto, aiuto ed informazione per molti villeggianti, attualmente è chiuso, come confermato dall’ ufficio al turismo del comune e per ora non esistono tempistiche precise sulla riapertura.
I ventisette uffici di informazione ed accoglienza turistica, sparsi per tutta la provincia, dal punto di vista della gestione possono essere suddivisi in tre grandi categoria: una parte sono amministrati, in maniera diretta, dalla provincia, un' altra parte si reggono sui contributi che quest' ultima eroga ai comuni e proloco per le aperture (nel 2013 sono stati destinati allo scopo 71.600 euro) e nel caso degli uffici di Noli, Laigueglia e Savona il servizio di gestione è appaltato ad una cooperativa.
Nel 2012 , la provincia aveva disposto la chiusura anticipata al primo di settembre di queste ultime tre ex-apt e di Spotorno, per una mancanza di risorse economiche. Per lo stesso motivo lo IAT di Savona, invece, era stato chiuso dal primo di settembre al 20 ottobre 2012, e poi, fino al febbraio 2013, aveva osservato due-tre giorni di apertura settimanale, come confermato dall’ assessore al turismo della provincia di Savona, Carla Mattea, che sul caso Spotorno risponde: “ Nelle scorse settimane abbiamo avuto un incontro e abbiamo firmato un protocollo d’intesa con l’assessore comunale al turismo che ci ha chiesto di avere la possibilità di spostare lo IAT dall’ attuale sede, nel centro congressi Palace, ad una nuova. Con l’inizio imminente della stagione estiva abbiamo sollecitato le parti in causa per avere una data definitiva dell’ inaugurazione e del luogo: ad oggi siamo in attesa di una conferma, ma pensiamo si svolgerà a breve”.
La Mattea approfitta dell’ argomento per “togliersi un sassolino dalla scarpa”: “ Per quanto riguarda richieste ufficiali per lo spostamento dello IAT non posso dire la stessa cosa del comune di Albenga . Abbiamo appreso dei giornali che la sede in piazza del Popolo è diventata un caffè letterario e ciò è avvenuto senza nessuna autorizzazione preventiva o senza aver concordato con la provincia lo spostamento nella palazzina Ester Siccardi. Quando si decide di spostare un ufficio turismo in un’ altra sede è necessario chiedere un parere alla provincia, che deve, tra le altre cose, verificare l’alta visibilità della nuova collocazione e ciò non è stato fatto. Inoltre gli arredi collocati all’ interno sono di proprietà dell’ amministrazione provinciale”.
Conclude la Mattea: “Ho inviato personalmente, per conoscenza, una lettera all’ assessore Berlangieri e prima di erogare il contributo annuale per l’ ufficio della cittadina ingauna, di circa settemila euro, la Provincia vorrebbe delle risposte dall’ amministrazione albenganese”.