Venerdì 3 maggio, alle ore 20.45, avverrà la presentazione del "Progetto RiBorgo in San Bernardo in Valle", con un incontro e dibattito al Palazzo delle Azzarie, Santuario di Savona.
La serata prevede la descrizione del progetto "rimodulato" nelle ricadute pubbliche dopo che, negli incontri precedenti, alcuni cittadini avevano segnalato alcune criticità della zona.
Nelle scorse settimane diversi residenti avevano rivolto critiche e domande nei confronti dell' amministrazione comunale savonese, come ad esempio, Roberto, in rappresentanza degli abitanti della zona: "E' di oggi la notizia che il progetto di costruire 15 villette a Riborgo in zona a rischio idrogeologico pare essere molto vicino all'approvazione del Comune di Savona".
Oggi anche il Movimento 5stelle di Savona scende in campo per dire la sua: "Stasera a Santuario nell'ambito del progetto Venti di Partecipazione ci sarà un incontro in cui verrà presentato il “progetto definitivo e concordato” di un nuovo insediamento a Riborgo.
Questa finta urbanistica partecipata in cui l'amministrazione di Savona prima concorda progetti di cementificazione con i costruttori e poi li presenta ai cittadini, i quali al più possono prenderne atto, non senza essere pure invitati ad accogliere questa gentile concessione con entusiasmo.
L'urbanistica partecipata è un'idea che deve essere più di un pro forma o una sterile vetrina, si pone come il principio base di una amministrazione moderna e di una democrazia diffusa, altrimenti è del tutto inutile ed un'ulteriore beffa per i cittadini.
Parlando dei vari interventi proposti nell'ambito della legge sul piano casa, l’assessore Lugaro ha precisato, suo malgrado, come si tratti solo di una presentazione di progetti alla cittadinanza. E cioè? Una presa d’atto, al più il contentino di piccole modifiche in relazione ai mugugni.
La stragrande maggioranza dei cittadini partecipanti agli incontri, dei firmatari delle varie petizioni, poneva l’accento sulla totale contrarietà a nuove costruzioni in zone verdi. Rifiutava in toto il progetto. Le critiche alle magre compensazioni previste erano semmai un’aggravante, non un motivo di trattativa o di concessione. L’unica concordia era sul non fare le case, punto.
Ci pare si fraintendano completamente gli argomenti, tentando di far passare un messaggio del tutto sbagliato, e cioè che l’opera richiesta, comunque, in sé, sia inevitabile. Non lo è! Nessuna opera lo è, a dire il vero, ma in particolare il progetto previsto a Riborgo richiede una variante che la Giunta può semplicemente non approvare, se i cittadini lo chiedono, se le associazioni lanciano l’allarme idrogeologico, se nuove e più moderne istanze di salvaguardia del territorio lo impongono a gran voce. E’ questo il messaggio che dovrebbe essere accolto, non altri di fuga o compromesso.
Il che vale in generale per i nuovi progetti cementizi, come Crescent 2 e Solimano, per i quali sarebbe indispensabile una condivisione di base, dal principio, coi cittadini e per i cittadini. Non ridicole e finte trattative di maggioranza sui volumi da ridurre, tenute nelle segrete stanze.
E’ la crisi stessa che riduce i volumi alla fonte, che frena i costruttori, fino al paradosso che occorre incentivarli per far costruire. Non spacciamolo per una conquista, è solo un ulteriore danno, una sconfitta cui sono costretti i cittadini subire. Non aggiungiamo al danno la beffa, raccontando favole e sperando che i cittadini se le bevano.
Fermare la realizzazione di questa ennesima cementificazione rappresenta il doveroso rispetto di coloro che lì vivono e lì hanno manifestato chiaramente che non vi è alcuna necessità di ulteriori insediamenti abitativi.
Il problema in generale investe tutto l’impianto di Venti di Partecipazione, che infatti mostra la corda: il sindaco Berruti e (quasi) tutta la Giunta non ci hanno mai creduto realmente. Nell’idea di sostituzione delle circoscrizioni, si pensava bastasse far finta di ascoltare i cittadini su sicurezza, deiezioni canine, piccioni e buche stradali.
Negli incontri OST, partendo dalle assemblee di quartiere, sono arrivati invece argomenti ben più rilevanti, come gestione dei rifiuti, verde urbano, mobilità sostenibile, consumo di territorio, etc. A distanza di un anno, nessuna risposta a questi argomenti è stata data dalla Giunta, solo, forse, qualche magra risorsa per la manutenzione spostata da un capitolo a un altro. Come stupirsi, allora, che i cittadini, specie quelli più attenti e partecipi, per l’ennesima volta si sentano frustrati e presi in giro dall'amministrazione? Di quale urbanistica partecipata e concordata stiamo parlando?"