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Attualità | 10 aprile 2013, 16:17

Savona, lavoratori sotto la prefettura: "Garantire gli ammortizzatori sociali"

Più di 9000 liguri senza cassa integrazione da aprile. Il sostegno di Vesco

Foto dal presidio

Foto dal presidio

E' iniziato alle 10.30 il presidio dei lavoratori di CGIL, CISL e UIL davanti alla prefettura di Savona. Quasi duecento i lavoratori arrivati alla spicciolata in piazza Saffi per esprimere la propria preoccupazione riguardo agli scarsi fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga.

"Il problema - spiega Francesco Rossello, segretario provinciale CGIL - è che i fondi a disposizione per coprire le casse in deroga sono bastati solo per gennaio e febbraio. Già su marzo ci sono stati dei dubbi, anche se siamo ormai quasi certi che i 14,3 milioni disponibili saranno sufficienti anche per il terzo mese". Dopo di che, il nulla: "Senza un nuovo stanziamento nazionale, i 9400 lavoratori liguri in cassa integrazione da aprile non percepiranno un soldo".

"Ogni trimestre in Liguria gli ammortizzatori sociali costano circa 15 milioni di euro - è l'analisi di Giuseppe Giangrande, segretario UIL di Savona - e diamo per scontato che le richieste aumenteranno ancora nel corso del 2013. Pertanto calcoliamo che da aprile a dicembre siano necessari circa 50 milioni per garantire la copertura ai lavoratori in cassa". Il tutto all'interno di un quadro nazionale preoccupante: la cifra da stanziare in tutta Italia sfiorerebbe infatti i due miliardi di euro. "Va compreso che la cassa è uno strumento preziosissimo per combattere la crisi - ribadisce Giangrande - anche tralasciando i drammi sociali a cui i disoccupati vanno incontro e di cui tanto si parla in questi giorni, è fondamentale capire che, in caso di ripresa anche lieve, se i lavoratori sono ancora legati all'azienda il riavvio della produzione è molto più immediato: da un lato il lavoratore ha istantaneamente di nuovo il suo impiego, dall'altro l'azienda ha già all'interno il personale formato, invece di ripartire da capo".

Sulla stessa lunghezza d'onda Claudio Bosio, neo segretario CISL delle unificate segreterie di Savona e Imperia. "Gli ammortizzatori sociali da soli rappresentano un aiuto ai lavoratori e un palliativo per le aziende. E' indispensabile però che la prima contromisura alla crisi sia potenziare il comparto produttivo e dare nuova linfa alle imprese: solo così per i cassaintegrati c'è vera speranza".

Dopo qualche attrito con il prefetto, che ha richiesto lo spegnimento della musica che da qualche minuto risuonava sotto la prefettura, la manifestazione è iniziata con l'assembramento nel parcheggio della prefettura, mentre al di fuori, dalla fermata dell'autobus, le ragazze del Flunch (altra realtà in crisi: atteso per venerdì l'incontro con la proprietà) sensibilizzavano i passanti sulla loro precaria situazione.

Anche l’assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco, ha voluto aderire ai presidi per chiedere al Governo di agire. "Sono solidale – ha detto Vesco – con la protesta dei sindacati e trovo francamente incomprensibile che il Governo non abbia ancora provveduto a stanziare i fondi necessari per evitare una drammatica crisi sociale, di fronte al grido di allarme proveniente da tutte le regioni italiane".

Andrea Chiovelli

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