Ieri sera si è svolto a Pietra Ligure il consiglio comunale per l’adozione della proposta del porto turistico negli ex cantieri Rodriquez: non sono mancati attimi di discussione e polemica.
Prima dell’inizio del dibattito il rappresentante sindacale dei lavoratori, il sig. Bevilacqua, ha chiesto la parola per esporre la situazione drammatica, umana ed economica, in cui versano lui e tutti i suoi colleghi: “Sono cinque anni che ci ritroviamo in questa situazione. Attendiamo un progetto da un’azienda che per ora ha messo davanti solo i propri interessi finanziari. Gli unici che abbiamo pagato siamo stati noi. Noi vogliamo un progetto che ci permetta di ritornare a lavorare, che ci permetta di condurre una vita dignitosa e che porti beneficio alla città. La nostra principale preoccupazione è che gli ammortizzatori sociali possono terminare da un momento all’altro e che l’azienda stia perdendo tempo in lungaggini sulla vendita o non vendita. E’ necessario approvare il progetto, ma soprattutto che i lavoratori rientrino all’interno di esso.”
Subito dopo ha preso la parola il sindaco De Vincenzi che ha voluto subito tranquillizzare i lavoratori sulla volontà dell’amministrazione di salvaguardare i posti di lavoro e i cantieri che hanno un’ esperienza di trent’anni e ha ripercorso l’itinerario che ha portato al consiglio comunale all’approvazione del piano: “ Dal 2006 abbiamo un percorso condiviso con gli operai del cantiere: siamo partiti con il progetto Rodriquez, che prevedeva un porto, una residenza alberghiera e numerose attività turistiche e produttive. Nel marzo 2007 abbiamo firmato un protocollo d’intesa tra l’amministrazione, i cantieri Rodriquez e i sindacati le cui finalità principali erano riqualificare le aree e mantenere gli stessi livelli di occupazione. A giugno del 2012 la società Rodriquez ha attivato la conferenza dei servizi, in base a quanto stabilito dal dpr 509/1997 e il 28 dicembre 2012 si è conclusa la procedura. La giunta regionale ha approvato la variante al piano territoriale e della costa consentendo questo intervento. Il progetto prevede: la demolizione dei fabbricati esistenti, esclusi la mensa e gli uffici, che verranno riqualificati ad uso commerciale e pubblico, il nuovo cantiere navale, la cui superficie sarà ricoperta per un 40% di pannelli solari, più di 20 mila metri di specchio acqueo, 31 mila di porto turistico con cento posti barca, nuovi volumi residenziali per un totale di 200 appartamenti, darsena nautica sociale, una struttura alberghiera che occuperà 5.300 metri quadrati con aree pubbliche. L’interessa principale dell’amministrazione è rilanciare l’attività, assorbendo gli addetti e generando nuove assunzioni. Questo non è l’ultimo atto. Il dpr 509/1997 prevede che si debba attendere 150 giorni per espletare le procedure conseguenti a questa adozione.”
Dopo la presentazione del progetto del sindaco De Vincenzi numerose sono state le obiezioni mosse dai capigruppo della minoranza, da Cirivì che ha sostenuto che andassero cercate e trovate fin da subito soluzioni per gli operai, che non li lasciassero “ostaggi” della cassa integrazione e che Colanino dovesse farsi carico dei lavoratori in maniera diretta e non, come avvenuto, la collettività, tramite la percezione degli ammortizzatori sociali. Ha proseguito Berselli che ha dichiarato: “Il progetto è partito nel 2006, sono più di sette anni che se ne parla. Considerando quando è stato fatto e quanto c’è ancora da fare il cantiere potrà essere riaperto non prima del 30 marzo 2016”. Hanno concluso gli interventi il capogruppo della Leganord, Zunin, che ha ricordato la sfortunata storia dei cantieri Rodriguez, segnata da chiusure, fallimenti e riassorbimenti fin dalla nascita ai primi dei ‘900 e ha terminato Mazzuchelli, che in tono provocatorio ha invitato gli astanti a votare, in maniera segreta, su quanti veramente ancora credono a questo progetto.
De Vincenzi ha replicato punto su punto alle accuse, riassumendole in un concetto finale molto forte: “Il problema di fondo nasce da un equivoco: l’amministrazione comunale vuole il cantiere, la minoranza no”. Al termine del dibattito avviato da questa replica del primo cittadino pietrese, il gruppo di minoranza compatto ha deciso di non votare per l’approvazione del piano e ha lasciato l’aula.