Attualità - 08 aprile 2013, 13:03

Savona, sparisce finalmente il filo spinato da Legino

Retaggio dell'ex caserma Bligny, sovrastava i muri dell'attuale università

Una vecchia immagine del filo spinato oggi rimosso

Ci è voluto un anno per risolvere tutte le pastoie burocratiche, effettuare i sopralluoghi, mettere a bilancio i preventivi di spesa, così come da perfetta tradizione italiana. Ma alla fine il filo spinato che in origine serviva alla storica caserma Bligny e che oggi rappresentava solo un pericolo per universitari e abitanti del quartiere è stato rimosso.

"L’interessamento dei Lavori Pubblici e mio personale è durato più di un anno, ma è giunto allo scopo ed i cittadini interessati stanno ottenendo quanto desiderato - racconta l'assessore savonese Franco Lirosi - il quartiere viene così liberato da un pericolo incombente e dalla presenza del filo spinato, retaggio della presenza della caserma Bligny, oggi del tutto anacronistico. Ringrazio i cittadini per la loro pazienza e l’UNIGE per la sua disponibilità e per la notevole spesa affrontata".

L'assessore ai Lavori Pubblici ha poi ricostruito in un documento le tappe del percorso che ha dovuto intraprendere per ottenere la rimozione della vecchia protezione militare.

 

16/2/12 Su invito del Presidente della SMS di Legino, partecipo ad una assemblea pubblica, ad argomento “piazza Don Aragno”, accompagnato dal Dirigente ai LLPP (ing. Luca Pesce) e dal direttore dei lavori (arch. Corsini). Nel corso della serata, numerosi cittadini mi pongono il problema del muro del perimetro dell’Università, con particolare riferimento ai mattoni alla sua sommità ed alla presenza di un inidoneo filo spinato, risalente all’utilizzo del complesso come caserma militare. Pertanto, mi informo sullo stato effettivo della proprietà.

15/5/12 Per illustrare l’avanzamento dei lavori, nonché puntualizzare quanto al punto precedente, si svolge un secondo incontro (Ass. Lirosi, Comandante Aloi, ing. Pesce). Sono in grado di illustrare la situazione con dati di fatto e, conseguentemente, il

16/5/12 scrivo all’UNIGE, prospettando il problema e chiedendo un intervento.

22/6/12 Giunge nei miei uffici una corposa petizione (circa 400 firme) per il problema del muro.

22/6/12 Non avendo ricevuto risposta, scrivo ancora ad UNIGE, facendo presente l’importanza che la locale popolazione adduce al problema.

25/6/12 Il Comando dei VVFF effettua un sopralluogo e scrive “….premesso che non sono stati rilevati rischi di crollo……si sono comunque riscontrate fessurazioni……stante quanto sopra, risulta opportuno fare eseguire sotto la guida di personale qualificato una accurata verifica nonché lavori di manutenzione conservativa….”.

27/6/12 Forte di questo fonogramma dei VVFF, giuntomi il 26/6/12, scrivo ancora all’UNIGE, invitando ad un intervento appropriato.

12/7/12 UNIGE mi comunica che un loro tecnico ha effettuato un controllo in data 7/6/12, “non riscontrando situazione di pericoli immediati come, peraltro, constatato successivamente dal Comando VVFF”. Peraltro, vista la situazione, dichiara altresì che avrebbe provveduto ad un intervento volto a migliorare la conservazione del muro.

20/7/12 Invio lettera ad UNIGE, Dipartimento Gestione Tecnica e, p.c. all’ing. Federico Delfino del Campus, per ringraziare dell’intervento manutentivo ma non manco di ribadire l’opportunità di eliminare i mattoni sulla sommità del muro ed il filo spinato.

20/7/12 Invio lettera ai cittadini partecipanti alle assemblee pubbliche di cui sopra, per puntualizzare la situazione di alcuni problemi di Legino, tra cui il muro dell’UNIGE.

10/9/12  Mi viene illustrato un piano di intervento di UNIGE: in Agosto, è stata effettuata la manutenzione ordinaria del muro // a seguire, costruzione di rampe per disabili presso la palazzina Delfino // indi, adeguamenti per rinnovo CPI da parte dei VVFF // infine, viene  prospettata una spesa “non indifferente” per gli interventi desiderati, aggiungendo che nel bilancio UNIGE 2012 non erano previsti questi fondi, ma che sarebbero stati inseriti nel bilancio preventivo 2013.

25/3/13 La ditta (di Genova) incaricata dei lavori per conto di UNIGE, Dipartimento Gestione Tecnica, richiede il permesso di occupazione di suolo pubblico per area di cantiere, al fine di poter effettuare i lavori di “demolizione di parte della sopraelevazione in blocchetti di cemento del muro di cinta e nella demolizione della recinzione che insiste sulla via G. Chiabrera e via Bonini”.

4/4/13 Il permesso viene concesso e certificato dall’Ordinanza n. 14596 per il periodo dall’8/4/13 al 17/5/13. I lavori interesseranno tratte non superiori ai ml. 25, regolamentati da segnaletica o da personale moviere o da impianto semaforico, con senso unico alternato ed occupazione della sede stradale per la larghezza massima di ml. 2.

r.g.