Attualità - 08 aprile 2013, 16:51

La Capitaneria di porto di Savona replica alle accuse degli scorsi giorni

Il signor I.R. aveva presentato un esposto per l'eccessiva concentrazione di segnali di reti tra Finale e Pietra Ligure

Immagine repertorio

La Capitaneria di porto di Savona, in merito alle notizie, divulgate tra sabato e domenica da alcuni organi di stampa locali a seguito della segnalazione-esposto originata dal Sig. I. R., che lamentava l’eccessiva concentrazione di segnali di reti da pesca nella zona di mare compresa tra Finale Ligure e Pietra Ligure, segnali inoltre posizionati per periodi di settimane e mai rimossi, si precisa quanto segue:

- Dalla seconda metà del mese di marzo è in corso nella predetta zona di mare  la pesca delle seppie, per la quale i pescatori professionisti possono utilizzare reti da posta - il cui utilizzo è invece assolutamente vietato ai pescatori sportivi - in prossimità della riva;

- Per tali attrezzi non è prevista una distanza minima dalla costa né  limitazioni temporali, almeno fino al 1° maggio p.v., quando entrerà in vigore l’ordinanza balneare, che riserva ai bagnanti la zona di mare fino a 200 metri da riva dalle 08:30 alle 19:30 di ogni giorno; i pescatori professionisti possono quindi legittimamente sistemarle dove trovano posto e, quando le salpano per recuperare il prodotto ittico, sostituirle immediatamente con altre simili o riposizionarle;

- Gli attrezzi da pesca devono essere conformi alla normativa comunitaria (bandiere di segnalazione di giorno, luce notturna, targa identificativa dell’unità da pesca responsabile); dalla visione delle foto allegate all’esposto inviato a questa Capitaneria e contestualmente esteso agli organi di informazione, non emergono situazioni illecite relative ai segnalamenti stessi, che appaiono pienamente rispondenti alla normativa comunitaria sopra richiamata;

Questa Capitaneria di Porto svolge regolarmente controlli sull’attività di pesca, a terra e in mare, rivolti a verificare il corretto esercizio sia di quella professionale sia di quella sportiva; nei prossimi giorni saranno effettuati interventi mirati per accertare l’eventuale presenza di segnalamenti privi di attrezzi da pesca sottostanti, come ventilato nell’esposto, così come continueranno ad essere controllati con cura gli elementi di identificazione degli attrezzi stessi. Il tutto per continuare a garantire la tutela dell’intera filiera della pesca: quella sportiva, che rappresenta anche un importante elemento ricreativo e di sviluppo turistico della zona (e che deve essere svolta con il rigoroso rispetto delle normative in materia di attrezzi – non tutti sono consentiti ai diportisti – e di quantitativi massimi consentiti al singolo pescatore – 5 kg al giorno) e quella professionale, che rappresenta ancora per la provincia di Savona un’attività importante per l’economia locale con rilevanti ricadute anche sotto l’aspetto turistico e, per molti, l’unica fonte di reddito familiare.

c.s.