Eventi - 03 aprile 2013, 09:57

"Vol Spécial" di Fernand Melgar in scena a Savona

L'appuntamento si svolgerà domani, alle 21, al Cinema Nuovofilmstudio

"Vol Spécial"

Prosegue la rassegna "Orizzonti", organizzata dall'Associazione culturale Nuovofilmstudio di Savona con il contributo della Caritas Diocesana di Savona, Comunità Servizi e  la Cooperativa Sociale Progetto Città.

Il prossimo appuntamento avrà luogo domani, alle ore 21, al Cinema Nuovofilmstudio con la proiezione di "Vol Spécial" documentario di Fernand Melgar.

Ogni anno, in Svizzera, migliaia di uomini e donne vengono incarcerati senza processo né condanna. Per la sola ragione di risiedere illegalmente sul territorio, possono essere privati della libertà per un periodo di due anni in attesa della loro espulsione su un Vol Special. Per la prima volta in Europa, la troupe di Fernand Melgar è potuta entrare a Frambois, un centro di detenzione per irregolari, uno dei 28 centri di espulsione per Sans-Papiers in Svizzera. A Frambois si trovano alla rinfusa sia richiedenti asilo la cui domanda è stata rifiutata, sia clandestini. Alcuni tra questi si sono stabiliti in Svizzera da anni, hanno costituito una famiglia, lavorano, versano i contributi alle assicurazioni sociali e mandano i loro figli a scuola. Questo fino al giorno in cui i servizi cantonali di immigrazione decidono arbitrariamente di chiuderli in carcere per garantire la loro partenza dalla Svizzera. Il problema è che nessuno tra i detenuti è preparato a partire volontariamente, inizia quindi un lungo acca-nimento amministrativo per forzarli a farlo.

Dietro le porte chiuse delle carceri, il faccia a faccia tra il personale e i detenuti assume col trascorrere dei mesi, una dimensione di intensità a tratti insostenibile. Da una parte, una piccola squadra unita, motivata e impregnata di valori umani, dall’altra uomini alla fine della loro corsa, vinti, esauriti dalla paura e lo stress. Si allacciano quindi rapporti di amicizia e odio, rispetto e ribellione, gratitudine e rancore. Fino all’annuncio dell’espulsione, spesso vissuto dai detenuti alla stregua di un tradimento, come un’ulteriore pugnalata.

Questa relazione di «vita o morte» si svolge per la maggior parte del tempo tra disperazione e umiliazione. Annientati dalla legge e dal suo implacabile ingranaggio amministrativo, coloro che si rifiutano di partire volontariamente verranno legati e ammanettati, costretti a indossare elmetti e pannolini, e imbarcati di for-za su un aereo. In questa situazione estrema, la disperazione ha un nome: vol spécial.

La proiezione verrà preceduta dalla visione di “La fortuna mi salverà” corto della trilogia “La vita che non CIE”(Italia 2012) di Alexandra D’Onofrio.

L’ultimo appuntamento, giovedì 11 aprile vedrà sullo schermo del cinema Nuovofilmstudio “Mare chiuso” un documentario di Stefano Liberti e Andrea Segre (Italia 2012, 60’).

Ingresso 3 euro, tessera ARCI obbligatoria

c.s.