I lavoratori di Ferrania dovrebbero avere ancora diritto ad un periodo di CIG in deroga fino al 31 maggio, poi gli stessi transiteranno in mobilita' (il condizionale è d'obbligo, vista la situazione ancora incerta rispetto alle insufficienti risorse destinate alla regione).
"Purtroppo altre crisi industriali si sono manifestate sul nostro territorio, provocando una vera e propria emergenza occupazionale - è l'allarme di Fulvio Berruti, segretario della FILCEM CGIL - se la legge Fornero" fosse già a regime e fossero in atto le limitazioni degli ammortizzatori sociali previsti da quella riforma,sommata alla assoluta mancanza di prospettiva di rilancio industriale a breve, potremmo definire l'attuale contesto un dramma sociale di difficile controllo".
In alcune aziende, come OCV e, in parte, Adforce Vetrotex gruppo Saint-Gobain, gli accordi sottoscritti con le sigle sindacali impegnano le aziende in questione, qualora ne sussistano esigenze relativamente agli organici e alle professionalità, alla priorità di ricollocazione dei lavoratori di Vado Ligure presso altri siti presenti sul territorio nazionale e non solo. Alcuni lavoratori di OCV, su proposta dell'azienda hanno accettato di trasferirsi a Besana Brianza o addirittura in Francia presso lo stabilimento di Chamberry.
"Recentemente ho letto e sentito che, fortunatamente, il gruppo Messina, proprietario delle aree di Ferrania e della relativa Ferrania Technologies, ha dichiarato che nonostante la crisi economica che sta inginocchiando il paese, nel 2012 il gruppo ha ripreso a marciare quasi come ai livelli pre-crisi, chiudendo l'anno in attivo. Finalmente una buona notizia" spiega Berruti. Che poi lancia l'idea: "Visto che i lavoratori di Ferrania a fine maggio saranno in mobilita' e quindi licenziati, sarebbe opportuno che la Regione Liguria, che in Ferrania ha stanziato ingenti risorse pubbliche per un progetto di rilancio industriale e occupazionale assolutamente limitato rispetto agli impegni assunti, si facesse promotrice per attivare immediatamente un tavolo con il gruppo Messina, affinché il Gruppo Messina stesso possa impegnarsi, su un percorso concordato che individua criteri ed esigenze, per ricollocare prioritariamente i lavoratori di Ferrania all'interno delle attività del Gruppo, cosi' come si sono rese disponibili le aziende sopra citate".
"Credo che questo confronto si debba aprire al più presto e, oltre alla regione Liguria, azienda e OOSS debba prevedere anche la presenza del comune di Cairo e della Provincia di Savona. Non e' certamente mia intenzione evidenziare responsabilità, anzi, non dimentico certo le sensibilità della regione Liguria nell'attivare strumenti di integrazione al reddito dei lavoratori come i "cantieri scuola lavoro" e non solo ma, anche per questo, la vicenda Ferrania e' una ferita sanguinolenta inflitta alla collettività nel suo complesso, nessuno escluso, che non può risolversi con un semplice arrivederci e grazie", conclude Berruti.