La Regione Liguria vuole promuovere un “Fondo di Investimento immobiliare per l’housing sociale”, un insieme di alloggi e servizi per contribuire a risolvere il problema abitativo, con particolare attenzione alle giovani coppie o comunque alle categorie che hanno difficoltà ad accedere al libero mercato.
Si tratta di un fondo etico con l’obiettivo di produrre almeno il 51% degli interventi edilizi in social housing.
Lo fa con un avviso pubblico che invita a manifestare il proprio interesse a soggetti pubblici e privati. Da oggi, le domande potranno essere presentate via web entro il 30 maggio sul sito www.regione.liguria.it, cliccando su “servizi on line” e nel menu temi : edilizia-politiche abitative oppure sul sito www.bandofondiimmobiliari.regione.liguria.it.
Una prospettiva particolarmente interessante in questo periodo di crisi edilizia e di difficoltà per chi si trova impossibilitato ad accedere al mercato della casa.
“Perché non solo è difficoltoso trovare alloggi in affitto a prezzi accessibili. ma è sempre più problematica la possibilità di accesso a un mutuo per accedere al libero mercato delle vendite”, spiega l’assessore all’Edilizia della Regione Liguria Giovanni Boitano.
Godendo infatti del contributo della Cassa Depositi e Prestiti, che può partecipare al fondo di investimento con risorse superiori al 40%, potrebbero essere rilanciate iniziative pubbliche o private ferme, o con difficoltà di sviluppo, ovvero mettere in gioco immobili di enti o fondazioni con finalità sociale.
Prendiamo, per esempio, un complesso da cento alloggi, già costruito o da realizzare. Se il titolare dell’operazione è disposto a partecipare al fondo immobiliare regionale e a stabilire che almeno il 51 per cento degli alloggi verrà destinato al social housing, potrà trattare con il fondo per vendere direttamente l’intera operazione oppure sottoscrive un accordo con Cassa Depositi e Prestiti per inserire il patrimonio immobiliare all’interno del fondo stesso. Operazione che renderebbe agli interessati il 3% più Istat all’anno per 25 anni, con la possibilità di tornare in possesso della quota percentuale.
Tutto questo potrà fornire un contributo al settore edile in questo momento critico e soprattutto mettere sul mercato, sia dell’affitto, sia della proprietà, alloggi di buon livello e a norma sotto il profilo della certificazione energetica (è richiesta la classe B), ai prezzi calmierati del social housing. L’iniziativa potrà garantite un interesse finanziario definito per gli investitori e la risposta ai fabbisogni di prima casa in affitto a canoni moderati.