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Attualità | 25 marzo 2013, 17:40

I dubbi della rete "Fermiamo il carbone" sulla Tirreno Power

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa ricevuto dalla rete "Fermiamo il carbone" a seguito della conferenza stampa di Tirreno Power con i rappresentanti del comune di Vado Ligure e Quiliano

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Riceviamo e pubblichiamo

"Abbiamo assistito all’incontro di stamane 25 marzo 2013 nella Sala consigliare di Vado Ligure. Esprimiamo il più completo e profondo sconcerto per i seguenti motivi: non ci è stato permesso di parlare e quindi di contestare alcune delle affermazioni  effettuate;  ci pare che su problematiche di questa rilevanza  sentire i rappresentanti dei comitati  fosse indispensabile e ci permettiamo peraltro di ricordare che per quanto riguarda i temi ambientali la Commissione europea definisca “imperativo democratico”, la partecipazione del pubblico.  

Siamo delusi perché non sono state citate le affermazioni di un Ente super partes come l’Ordine dei Medici che a proposito dei gruppi  3 e 4 parla di   “minaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona”. Qui è necessario scandire bene le parole: i medici parlano di minaccia reale e consistente non solo per la salute ma per la vita dei cittadini. Non abbiamo sentito obiettare dagli amministratori che per molti anni quei gruppi 3 e 4 funzioneranno con limiti in concentrazione molto superiori rispetto ai limiti delle Migliori Tecniche Disponibili: infatti sull’AIA per SO2 è indicato un limite  di 350 mg/Nm3 mentre le prestazioni MTD vannno da min 20 a max 200. Avremo quindi  una concentrazione per SO2  oltre 17 volte rispetto al limite minimo MTD e oltre 1,7 volte rispetto al limite massimo MTD . E non basta per i primi due anni il limite è addirittura indicato in 390 per il CO è indicato un limite AIA di 250 mg/Nm3 una concentrazione di oltre 8 volte rispetto volte rispetto al limite minimo MTD  e di  5 volte rispetto al limite massimo MTD.  

Non abbiamo sentito una parola sul fatto che addirittura il nuovo “modernissimo” gruppo che dovrà partire avrà limiti di emissioni di CO (monossido di carbonio) molto, molto  superiori ai limiti delle migliori tecnologie. In realtà i futuri gruppi cosiddetti nuovi entrerebbero in esercizio con un valore di CO  di 120 mg/Nm3 rispetto al limite 30-50 previsto dalle MTD, quindi valori di 4 volte rispetto al limite minimo MTD e oltre il doppio rispetto al limite massimo. Abbiamo sentito un sindaco chiedere conto dell’indagine epidemiologica presentata da TP perché non ne avrebbe copia: ci pare molto molto strano  per non dire incredibile che le amministrazioni non abbiano copia di quel documento  che risale ad oltre un anno fa (inoltrato il 20.03.2012):  noi infatti ne abbiamo copia (regolarmente richiesta alla Regione) e sappiamo anche che la regione ha scritto (in data 21.05.2012) a proposito di quella indagine : “il documento presentato contiene una elaborazione statistica della mortalità con riferimento al documento già elaborato da questa regione che non può essere considerato come studio epidemiologico in quanto non mette in relazione morbilità con gli inquinanti emessi dalla centrale termo elettrica in parola per tempi congrui durante i quali confrontare un gruppo rappresentativo della popolazione residente con un gruppo di persone residenti in un’area che non sono soggetti a tali inquinanti con tali concentrazioni”. A quanto abbiamo compreso non esistono certezze sulla non costruzione del terzo gruppo (ricordiamo che nel programma elettorale della amministrazione di Quiliano era scritto "il progetto per la realizzazione di un nuovo gruppo termoelettrico deve essere abbandonato..."). Questi solo alcuni dei motivi del nostro grande sconcerto: ci riserviamo a breve di formulare  un commento più esaustivo.  Sicuramente la salute dei cittadini non è stata messa in primo piano".

 

 Rete savonese fermiamo il carbone

 

 

c.s.

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