“Nella mia qualità di legale rappresentante, ho presentato al sindaco di Varazze una istanza per la revoca in autotutela del provvedimento di assegnazione dell’area esterna con allegato il piano industriale che era già stato illustrato ai lavoratori, ottenendo un primo giudizio positivo”, - ha dichiarato Galantini.
“Tengo a precisare che quanto afferma il sindaco circa il fatto di portare comunque lì la barca, avendo il Comune in data 14 gennaio concesso il permesso di transito, è a dir poco ipocrita, in quanto mi deve spiegare come è possibile espletare tutte le attività di costruzione all’interno dei capannoni, dove è possibile accedere, fatto salvo per il passaggio di sole persone, esclusivamente dal piazzale. Il fatto che dica “porti li comunque la barca e noi delimiteremo le aree per poter permettervi di passare e lavorare” è una presa in giro, in quanto comunque non revocherebbe la assegnazione dell’area a Azimut”.
“Il terminare la barca a Varazze fa parte di un progetto industriale di rilancio del cantiere, e per fare ciò è necessario avere la speranza che li almeno si possa continuare, anche in futuro, le attività. Altrimenti non esiste alcuna ragione, sia industriale, sia economica, di finire in quel cantiere la barca. Solo per mettere a posto la coscienza di qualcuno che ha voluto fare un colpo di mano per costringermi a vendere a Azimut? Per potersi presentare alle prossime amministrative quale candidato a Sindaco come colui che ha risolto (apparentemente) la crisi Baglietto?”, - ha proseguito il liquidatore dei cantieri Baglietto.
“Ci sono delle attività complementari da svolgere nel piazzale, attività di refitting e repair, che permettono di spalmare i costi di gestione, che garantirebbero l’economicità della gestione. Il sindaco, poi, mi ha rimproverato perché ho deciso solo ora di portare li la barca (a parte che è da novembre che ci provo ed ho sempre trovato ostacoli da parte di Marina di Varazze): dopo che è sfumata la vendita a Balducci, che comunque aveva offerto il cantiere a Vitelli, dopo che il gruppo Gavio ha acquistato Baglietto, dichiarandosi non interessato al sito di Varazze, io avevo la soluzione di Monaco Marine ma al Comune non era gradita, preferendo Azimut”.
“Al sindaco posso dicre che il sottoscritto, - ha concluso Galantini, - ha commesso un errore grave, quello di assecondarlo e di cercare una soluzione, soluzione che tutte le volte che sembrava raggiunta, veniva messa in discussione, ma non dal sottoscritto. Ora il destino dei cantieri è nelle sue mani, si assuma tutte le responsabilità, e mi creda, ne ha molte”.