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Attualità | 19 febbraio 2013, 13:57

Varazze, la Baglietto snc ha scritto ai lavoratori per fare chiarezza

Varazze, la Baglietto snc ha scritto ai lavoratori per fare chiarezza

Il Rag. Federico Galantini, Ad di Baglietto s.n.c. oggi, lunedì 18 febbraio, ha scritto ai lavoratori in cassa integrazione per confermare la propria posizione e fare chiarezza su una situazione che, con il passare dei mesi e degli anni, si è complicata e ingarbugliata in modo esponenziale e rischia di creare seri problemi economici non solo ai dipendenti diretti e all’indotto, ma a tutta la comunità.

La lettera, inviata alla vigilia della protesta indetta dalla maestranze e sindacati per domani martedì 19 febbraio, non potrà, per il suo contenuto, passare inosservata e dovrà riscuotere il giusto interesse e la massima considerazione da parte di quanti direttamente coinvolti nelle trattative e, soprattutto, da parte delle Istituzioni, che ci aspettiamo si muovano con urgenza, determinazione e la consapevolezza che la “pratica Baglietto” deve essere definita e chiusa subito, una volta per tutte.

Alleghiamo lettera di Baglietto s.n.c. di Cantieri Navali Baglietto Srl con Unico Socio.

La Spezia, 18 febbraio 2013.

A tutti i lavoratori di Varazze.

L’altro giorno il vostro rappresentante Scartezzini mi ha inviato il comunicato nel quale, fra l’altro, mi chiedete di portare in cantiere a Varazze lo scafo di 46 metri per essere lì terminato. Vi scrivo questa lettera dopo aver lungamente parlato col sig Frey il quale ha riaffermato, con le giuste condizioni, l’intenzione di attuare il suo progetto industriale per il rilancio dei cantieri di Varazze.

Progetto industriale non vuol dire terminare una imbarcazione, ma vuol dire riavviare l’attività del cantiere con investimenti allo scopo di produrre nel tempo altre imbarcazioni, fare attività di manutenzione, rivitalizzare un sito che è motivo di orgoglio per la città di Varazze Oggi, allo stato, non è ipotizzabile portare nel cantiere la barca perché è materialmente impossibile fare i lavori senza avere l’uso del piazzale, e questo lo sapete bene; e poi, terminare lì una barca fine a se stessa, senza futuro, non rappresenta un progetto industriale, è un’operazione antieconomica.

Sempre disponibili, però, a portare li il 46 metri che è in acqua pronto a partire (sono stati rinnovati i permessi che nel frattempo erano scaduti e non può stare ancora a lungo in queste condizioni e), se sarà revocato il provvedimento di assegnazione dell’area, fra l’altro, secondo noi, viziato da errori. Sarà cosi possibile riprendere l’attività anche sul piazzale, da subito, grazie anche all’accordo di collaborazione raggiunto con Monaco Marine, e portare avanti il progetto industriale del rilancio dei Cantieri di Varazze.

In difetto, sarò costretto a compiere tutti gli atti possibili in tutte le sedi ed in tutti i gradi di giudizio, non si può fare altrimenti, per difendere le ragioni del concordato e dei suoi creditori. So che in questa situazione, purtroppo, saranno i lavoratori a pagare il prezzo più salato (e questo è quello che più mi rammarica perché il rispetto del lavoro e dei lavoratori appartiene alla mia cultura), ma se facessi altrimenti darei ragione a chi ha cercato di forzarmi la mano e costringermi a cedere, a discapito degli interessi generali. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità, io le mie me le sono sempre assunte accondiscendendo anche nel cercare una soluzione che, quando poi sembrava si fosse trovata, altri rinnegavano creando nuovi ostacoli.

Non starò ora, in questa occasione, a fare polemiche con chi ha tolto il piazzale al cantiere; finora, anche se in situazioni non ideali, ho difeso il posto di lavoro a ciascuno di voi, non facendo tramontare la speranza per un futuro migliore legato alla ripresa dell’attività, anche se da tempo, troppo, siete in Cassa Integrazione. Il progetto industriale è ancora possibile, e verificabile in un lasso brevissimo tempo. Non vi ho raccontato delle favole. Di favole avete già conosciuto quella del Pifferaio Magico che, purtroppo, è passato da Varazze. Però, per le ragioni innanzi dette, non si può più aspettare.

Cordiali saluti,
Rag. Federico Galantini

Ponentevarazzino.com

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