"Approssimative e pretestuose sono le dichiarazioni rese dal Segretario dell’Associazione culturale “La violetta”, contenute negli articoli comparsi sulla stampa locale nei giorni scorsi, in merito alla deliberazione di Giunta Comunale n° 131/2012 avente ad oggetto “Area delle posizioni organizzative. Individuazione e parametrazione delle indennità per l’anno 2013”. Dichiarazioni che rivelano una grave ignoranza della normativa vigente ed il maldestro tentativo di acquisire una visibilità ed una ribalta che l’insussistente diffusione dell’associazione in questione presso la cittadinanza villanovese (ad abundantiam lo zero virgola qualcosa della popolazione residente…) sicuramente non potrebbe assicurare. Dichiarazioni che meritano, comunque, una replica al contempo risoluta ed opportunamente chiarificatrice.
In apertura si rende necessario effettuare alcune precisazioni concettuali, esposte le quali le grossolane imprecisioni in cui è incorsa l’Associazione succitata appariranno evidenti anche a chi è poco avvezzo al tema oggetto di questa tanto demagogica, quanto sterile polemica.
Il nuovo Ordinamento professionale del Personale degli Enti locali, di cui al CCNL 31.03.1999, ha istituito l’area delle posizioni organizzative, quale insieme delle posizioni di lavoro caratterizzate dalla assunzione diretta di elevata responsabilità di prodotto e risultato, per lo svolgimento, tra le altre, di funzioni di direzione di unità organizzative, di attività con elevato contenuto di professionalità, etc.
Con il vigente “Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e servizi, approvato nella sua prima stesura nel 1999, sono stati individuati in pianta organica, in quanto funzionali ad un efficiente assetto organizzativo della macchina comunale, i seguenti servizi, a guida di ciascuno dei quali viene incaricata un’unità di personale dipendente inquadrato in categoria contrattuale “D” (area funzionariale): Servizio Amministrativo, Servizio finanziario, Servizio Tecnico, Servizio Polizia Municipale, Servizio Assistenza Sociale/Pubblica Istruzione.
Ai titolari di posizione organizzativa viene riconosciuta ex art. 10 del succitato CCNL un’indennità di posizione, quantificata e parametrata mediante deliberazione dell’organo di governo dell’Ente all’interno di un “range” da euro 5.164 ad euro 12.911, considerando taluni parametri di riferimento quali la complessità organizzativa della struttura, la responsabilità gestionale, i procedimenti di competenza, la necessità di aggiornamento, etc.
Dall’indennità di posizione va tenuta distinta e ad essa si affianca, a fine esercizio, l’indennità di risultato, attribuita in esito alla valutazione operata dall’Organismo Interno di valutazione quanto ai risultati conseguiti e alle attitudini comportamentali e manageriali dimostrate dai Capi-Servizio. Essa viene quantificata a seguito della valutazione succitata, e, comunque, non può superare il 25% dell’indennità di posizione, come parametrata mediante deliberazione giuntale.
Ciò detto, è di assoluta evidenza la tanto erronea, quanto strumentale sovrapposizione operata nell’analisi proposta dalla Violetta tra indennità di posizione e risultato. Il riconoscimento della retribuzione di posizione è insito nell’attribuzione della titolarità della posizione organizzativo ed, in questo senso, essa è dovuta contrattualmente. La scelta legittimamente operata dall’organo di governo riguarda la precisa quantificazione dell’entità dell’emolumento; ma, come si è anticipato, la discrezionalità impiegata è ancorata a solidi e conoscibili parametri, come è dimostrato, del resto, dalla circostanza della diversa consistenza delle indennità riconosciute ai vari funzionari Capi-servizio. Non, quindi, un compenso elargito “a pioggia”, “una regalia”, come asserito immotivatamente dal sig. Franco Barbera, ma una dazione dovuta e ponderata nel suo ammontare in ragione del carico di responsabilità assegnato.
Nulla a che spartire, quindi con i cd “premi di produzione”, apparentabili, piuttosto, alla retribuzione di risultato, per il riconoscimento della quale il Comune di Villanova d’Albenga si è dotato di un moderno sistema di monitoraggio e valutazione delle performances, nel pieno ossequio del Dlgs n° 150/2009 di “brunettiana” memoria.
Sarebbe opportuno che i sigg. ri Calzavara e Barbera si attenessero ad esprimere commenti afferenti agli ambiti professionali di appartenenza: le loro affermazioni denunciano, infatti, oltre all’ignoranza giuridica di cui si è già detto, una maniera di intendere la contabilità degli enti locali che potremmo definirsi “creativa”, se non “fantasiosa”. L'allocazione su cinque capitoli diversi delle spese relative alle indennità erogate non è idea partorita dalla Giunta Comunale, nè tantomeno dai funzionari contabili dell’Ente, ma è semplicemente la corretta applicazione della normativa che all'art. 165 del T.U. dell'ordinamento degli enti locali, Dlgs. 18/08/2000 n. 267 e s.m.i. La previsione legislativa in questione disciplina la struttura del bilancio e, per quanto riguarda la spesa, prevede che essa venga ordinata in titoli, funzioni, servizi ed interventi, in relazione, rispettivamente, ai principali aggregati economici, alle funzioni dell'ente, ai singoli uffici che gestiscono un complesso di attività ed alla natura economica di fattori produttivi nell'ambito di ciascun servizio. Stando così le cose, e considerato che i cinque funzionari apicali sono incardinati in cinque uffici/funzioni diverse, sono stati correttamente allocate le spese relative alle loro retribuzioni nella loro funzione di competenza. Altro concetto è rappresentato dalla “spesa per il personale” complessivamente intesa, che viene ed è stata costantemente monitorata negli esercizi e si è sempre mantenuta nei parametri normativamente previsti. Un parametro cui certamente deve riferirsi nella scelta di seguire politiche assunzionali nell’ente, che, tuttavia, non costituisce l’unico limite da soddisfarsi. Un altro indefettibile requisito da soddisfarsi per procedere ad assunzioni legittime è costituito dalla sostituzione del cd “turn-over”, vanno rimpiazzati, cioè i pensionamenti e non può ampliarsi a dismisura l’organico dell’Ente, anche se ciò significasse offrire un posto di lavoro stabile a giovani qualificati e meritevoli. Ma temo che qui si vada eccessivamente nello specifico ed il livello della polemica accesa mi suggerisce di mantenermi sui “fondamentali”, se non altro, per non infierire…
In chiusura mi preme sottolineare di non avere inteso attribuire alcuna responsabilità alla Associazione Culturale “La violetta”, quanto a quella che ribadisco aver inteso come una “carnascialata” e, cioè, l’episodio poco edificante dell’affissione per la cittadina di Villanova di manifesti intesi ad additare come “vergognoso” il riconoscimento dell’indennità di posizione ai funzionari comunali cui spetta. Non posso che concludere, tuttavia, con un brocardo che nel caso di specie mi appare quanto mai calzante excusatio non petita, accusatio manifesta".