Dopo la darsena, con l’assegnazione della concessione operata dal Comune di Varazze, anche il piazzale del Cantiere Baglietto è di fatto passato all’Azimut. Ora, il “pallino”, in effetti ci siamo ormai ridotti a parlare di poca cosa, è nuovamente in mano all’Ad Baglietto e curatore della procedura, il Rag. Federico Galantini, al quale spetta l’onere di adottare conseguenti decisioni, che inevitabilmente coinvolgeranno le maestranze ancora in forza al cantiere e attualmente in cassa integrazione, oltre a determinare il futuro dell’ultima industria, non solo navale, ancora teoricamente presente sul territorio.
Il Sindaco, Prof. Giovanni Delfino, da noi contattato, ci ha dichiarato che la decisione di assegnare la concessione della porzione di piazzale retrostante la darsena ad Azimut|Benetti, presa dagli uffici Comunali dopo la necessaria comparazione tra le richieste avanzate, è legittima, rispetta leggi e regolamenti e non preclude l’eventuale ingresso nel cantiere dello yacht di proprietà del garante della procedura, l’imprenditore francese Frey. Si tratta di un’imbarcazione di grosse dimensioni da completare, per la quale sarebbero necessari parecchi mesi di lavoro; occasione per riprendere così l’attività e contestualmente anche la trattativa tra le parti, ora interrotta, ma che gli ultimi eventi dovrebbero, secondo il primo cittadino varazzino, consigliare di riprenderle.
Dopo aver ascoltato il Sindaco, consci delle possibili reazioni che la decisione presa dal Comune potrebbe comportare per il futuro sviluppo di una già fin troppo intricata trattativa, abbiamo sentito il Rag. Federico Galantini, il quale, non particolarmente sorpreso dall’evolversi della faccenda, ci ha dichiarato che esaminerà nei prossimi giorni e nelle opportune sedi la possibilità di opporsi a quanto deciso. Inoltre, in considerazione dell’evolversi degli eventi, ci ha informati che non ritiene più realizzabile il progetto di riprendere l’attività produttiva nel sito varazzino, pertanto lo yacht da completare, in attesa di avviare una nuova linea d’imbarcazioni di qualità, non sarà più portato a Varazze.
Il Rag. Galantini, dietro nostra insistenza e precisa domanda, ci ha infine dichiarato che, in qualità di curatore della procedura, è sempre pronto ad analizzare proposte d’acquisizione del cantiere serie e definitive. Affermazione, la sua, che lascia porte spalancate a chi vuole veramente riprendere una trattativa che sembrava quasi conclusa e che riteniamo non doveva essere sospesa.
Quale futuro per le maestranze? Quale futuro per l’ultimo cantiere navale varazzino? Quale futuro per la necessaria diversificazione dell’asfittica economica cittadina? Quale lezione da una crisi che da troppo tempo ci attanaglia? Quando ci renderemo finalmente conto che la priorità di ogni nostra azione deve essere finalizzata non solo alla conservazione, ma anche alla creazione di nuovi posti di lavoro? Quando ci renderemo conto che centinaia e centinaia di seconde case, spesso sfitte e per lunghi mesi disabitate, anche se pagano oneri di urbanizzazione e IMU, non solo non ci fanno uscire dalla crisi, ma non ci consentono neanche di superare le difficoltà socio-economiche che ci assillano?
Lo scopriremo nei prossimi giorni, settimane o mesi, dipende da più fattori, anche se, visto il particolare momento, con i nostri rappresentanti politici ed amministratori impegnati su più fronti e da altre pressanti problematiche gravati, non dobbiamo aspettarci grandi cose e rapide soluzioni. Contenti, ad ogni modo, di venire smentiti dai fatti, dopo anni di “tira e molla”, di promesse ed accordi, poi miseramente naufragati, con tanti troppi interessi che per noi sono difficili da comprendere.
In allegato il comunicato dell’assemblea sindacale dei Cantieri ex Baglietto Varazze, sempre più soli e preoccupati.
L’atto del Comune di Varazze che porta all’assegnazione del piazzale del cantiere ad Azimut, mette a rischio i posti di lavoro in quanto il cantiere sta progressivamente passando ad Azimut senza i lavoratori. Ciò è avvenuto senza che il sindacato abbia potuto esprimere le proprie osservazioni, come era stato formalmente richiesto in data 28/12/2012. Ribadiamo che l’unico modo per garantire il piano industriale e i posti di lavoro è che si trovi l’accordo sulla compravendita tra la procedura e il gruppo Azimut-Benetti.
Il Comune, nell’incontro di questa mattina, ha garantito che l’atto di fine comparazione non preclude in alcun modo l’arrivo del 46 metri da allestire, previsto dalla procedura. Chiediamo quindi che lo yacht sia portato immediatamente in cantiere a Varazze per riprendere al più presto l’attività lavorativa. Chiediamo che la Regione, che si è fatta garante della tutela del lavoro in questa operazione, convochi immediatamente il tavolo istituzionale per conoscere le intenzioni della procedura e della Azimut-Benetti, necessarie a portare con successo a termine il concordato di continuità, e quindi a garantire i posti di lavoro a tutti i dipendenti del cantiere.