Attualità - 22 gennaio 2013, 16:13

Diffamazione, caso Sallusti sotto la lente del consiglio d’Europa

Verifica compatibilità norme italiane con diritti umani

La normativa italiana sulla diffamazione a mezzo stampa finisce sotto la lente del Consiglio d'Europa. Alla luce della recente condanna di Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, la commissione per i media dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, ha infatti chiesto di sapere se la legislazione italiana rispetta gli standard dell'organizzazione paneuropea sulla libertà di stampa.

La richiesta è stata formulata dalla commissione per i media in un emendamento, approvato oggi all’unanimità, che è stato inserito nel rapporto sulla libertà dei media in Europa che l'assemblea parlamentare discuterà e voterà giovedì prossimo.

L'iniziativa ha in particolare l'obiettivo di verificare se le leggi italiane sulla diffamazione sono in linea con l'articolo 10 della convenzione europea sui diritti umani che difende la libertà di espressione. ''Questo emendamento non è un giudizio sulle leggi italiane'', ha spiega il relatore del rapporto sulla libertà dei media, il parlamentare svedese Mats Johansson del Ppe.

Se l'emendamento al rapporto sulla libertà dei media sarà approvato anche giovedì, toccherà poi alla commissione di Venezia - l'organismo consultivo del Consiglio d'Europa che si occupa di questioni di diritto - vagliare le leggi italiane e darne un giudizio. La commissione di Venezia si è già pronunciata negativamente su due leggi italiane sui media, la Gasparri e la Frattini. Nel rapporto che verrà votato giovedì viene chiesto di stabilire se l'Italia ha modificato queste leggi come diversi anni fa dalla stessa commissione di Venezia.

Ansa