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Attualità | 28 dicembre 2012, 22:49

Preoccupazioni di Legambiente circa la valutazione dei "Piani di bonifica" e delle " risorse idriche"necessarie per la realizzazione del Progetto Piaggio

Nella recente animata discussione tra i soggetti che si occupano della trasformazione delle aree Piaggio non è emersa la richiesta di una valutazione puntuale su modalità e costi della bonifica di un'area industriale che con la sua attività secolare ha certamente inquinato una vasta porzione di terreno a ridosso del Rione Marina e del torrente Pora (con la sua falda idrica)

Preoccupazioni di Legambiente circa la valutazione dei "Piani di bonifica" e delle " risorse idriche"necessarie per la realizzazione del Progetto Piaggio

"Mancano inoltre valutazioni precise sulla reale consistenza delle risorse idriche necessarie per dar vita a tutto il vasto comparto una volta realizzato.

Nel Progetto Piaggio del 2008 ( ora superato) si faceva riferimento a uno studio, ancora parziale, relativo all'inquinamento di tutta l'area interessata al Piano Urbanistico. Ma le valutazione erano incomplete circa gli effettivi costi di una complessa bonifica, assolutamente necessaria per poter realizzare un insediamento urbano di grandi dimensioni ( civili abitazioni,alberghi, piscine, scuole, centri culturali e sportivi ecc.).

La realtà nazionale - come ha più volte constatato Legambiente - vede l'atteggiamento problematico di molte imprese che tendono a sottovalutare i reali costi delle bonifiche. Comportamento che purtroppo provoca, in seguito, gravi ritardi nella realizzazione dei progetti, con modifiche sostanziali degli stessi e aumento consistente dei costi. Infatti le bonifiche ambientali richiedono anni per essere completate.

Nel Piano Urbanistico relativo al progetto Piaggio del 2008 si indicava un'indagine propedeutica al piano di bonifica, studiata ancora nel 2004. Questo piano si basava su analisi dei terreni effettuate con otto sondaggi alla profondità di 15 metri. Già da allora i dati dei "campioni"evidenziavano superi dei parametri di inquinamento relativi a "idrocarburi, alluminio, ferro e manganese".
La perizia diceva che, qualora i siti dell'area non rispettassero gli standard previsti, si sarebbe dovuto provvedere alla sostituzione di tutto lo strato superficiale con "terreno vegetale conforme". La superficie valutata ha una consistenza di circa 120 mila mq. ed è stata considerata una possibile contaminazione, estesa uniformemente dal piano di campagna, fino a quattro metri di profondità. Veniva correttamente calcolata la bonifica del materiale scavato pari a un 30% del totale, con una spesa di circa 1,5 milioni di Euro.
Ovviamente dovranno essere oggi aggiornate e completate tutte le analisi dei terreni, sia per quanto riguarda l'estensione dell'inquinamento(molti campioni devono ancora essere prelevati dopo la rimozione dei macchinari), sia per i costi ovviamente aumentati, dopo molti anni, a causa dell'inflazione.

Un'altra valutazione, che Legambiente ritiene molto delicata e importante, riguarda la consistenza e l'utilizzo delle risorse idriche.
Premesso che Legambiente ritiene ancora assolutamente necessario trovare un equilibrio nella realizzazione dei due progetti a ridosso della Caprazoppa, si deve constatare come, nel progetto Ghigliazza, vengano indicate le quantità di acqua necessarie per la gestione futura del complesso residenziale, mentre nel Progetto Piaggio le indicazioni siano ancora troppo generiche per un problema di enorme rilevanza.
Per il progetto di urbanizzazione delle ex cave il fabbisogno idrico viene valutato in circa 300 litri/giorno per ogni abitante. Enormi quantità di acqua che i progettisti intendono reperire  nell' Ambito Territoriale (ATO) del ponente savonese (in pratica dalla piana di Albenga).
Una quantità di acqua ben maggiore sarà necessaria per "far vivere"tutta l'area urbanizzata "ex Piaggio"(basta moltiplicare il numero degli abitanti insediati per il fabbisogno giornaliero).
Gli impianti di sollevamento dell'acquedotto comunale lavorano, già oggi, 24 ore su 24.
Le falde idriche del Torrente Pora (tenendo anche conto del "cuneo salino") saranno in grado di fornire tutta l'acqua necessaria? Quali saranno i costi dei nuovi impianti di sollevamento?
Legambiente auspica che si possano dare risposte esaurienti, in tempi utili, a tutte queste domande.

Il Circolo Legambiente "Arene Candide" di Finale Ligure
Presidente - Sergio Uras
Vice Presidente -  Gabriello Castellazzi"

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