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Attualità | 06 dicembre 2012, 12:59

Richiesta dell’Anmil a Goverso e Inail di consentire la rivalutazione delle rendite

Richiesta dell’Anmil a Goverso e Inail di consentire la rivalutazione delle rendite

“Il 2012 sta per chiudersi con un consistente avanzo di gestione nelle casse dell’INAIL, stimato in centinaia di milioni di euro, e sembra giunto il momento di risolvere, almeno parzialmente, una delle maggiori criticità del sistema risarcitorio per infortuni sul lavoro e malattie professionali. È inaccettabile, infatti, che dal 2000 ad oggi, a fronte di un’inflazione pari al 33%, sia stato riconosciuto un adeguamento delle tabelle di indennizzo del danno biologico pari appena all’8,68%”.

È quanto rivendicato dal Presidente dell’ANMIL, Franco Bettoni, per gli oltre 800mila titolari di rendita INAIL, tra lavoratori infortunati o che hanno contratto una malattia professionale e familiari superstiti di lavoratori deceduti a causa dell’attività lavorativa, attraverso una nota inviata al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e al Presidente dell’INAIL Massimo De Felice.

L’attuale normativa non prevede un meccanismo di rivalutazione automatica su base annua delle tabelle degli indennizzi relativi al danno biologico, ma la semplice possibilità di adeguamento attraverso un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali su delibera del Presidente dell’INAIL. In mancanza di un provvedimento di rivalutazione annua, ad oggi si è verificata una progressiva cristallizzazione dell’importo degli indennizzi sui valori del 2000, nonostante gli indennizzi stessi siano soggetti a svalutazione in conseguenza dell’aumento del costo della vita, al pari di tutte le altre prestazioni periodiche.

“È proprio ad un governo tecnico - afferma il Presidente dell’ANMIL rivolgendosi al Ministro Fornero - che chiediamo dunque di mettere in regola un sistema iniquo e sfavorevole nei confronti di cittadini che, nell’aver contribuito all’economia del paese, hanno pagato per la carenza di misure e sistemi di prevenzione e protezione dagli infortuni, riportando disabilità che non solo hanno compromesso la loro vita quotidiana sociale e familiare, ma che li hanno costretti a fare i conti con un reinserimento professionale fatto di frustrazione ed emarginazione, con l’ulteriore mancato riconoscimento di diritti che dovrebbero essere basati su criteri comuni ed uguali per tutti”.

“È di tutta evidenza come non sia più differibile un nuovo intervento straordinario di adeguamento - conclude Bettoni - motivo per cui chiediamo al Presidente dell’INAIL l’adozione di una delibera in tal senso e al Ministro del Lavoro l’emanazione del conseguente decreto ministeriale di rivalutazione, come già avvenuto, a decorrere dal primo gennaio 2008”.

Ufficio stampa Anmil

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