Attualità - 05 dicembre 2012, 10:32

Rossi (Lega Nord): Doha, ennesimo buco nell'acqua

No ad obblighi vincolanti per Paesi emergenti, ma approccio "pledge and review". Ue sola a combattere cambiamento climatico

«Lo avevo detto ancor prima che iniziasse e oggi, che mi trovo qui, posso confermarlo: Doha si sta rivelando l'ennesimo buco nell'acqua».

 

L'eurodeputato della Lega Nord Oreste Rossi interviene così da Doha, dove si sta svolgendo la diciottesima Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, alla quale l'europarlamentare alessandrino partecipa in quanto membro della commissione Ambiente al Parlamento europeo.

 

«Ieri -ha continuato Rossi- abbiamo incontrato la delegazione dei produttori giapponesi di auto e acciaio, i quali hanno ribadito che vogliono continuare sulla strada del cosiddetto approccio "pledge and review" alla riduzione di emissioni di gas serra, ovvero non hanno alcuna intenzione di accettare obblighi vincolanti ma preferiscono prendersi degli impegni non formali».

 

«Non è in questo modo -ha specificato l'eurodeputato leghista- che si può pensare di ottenere dei risultati, sul lungo termine, o di raggiungere un'intesa a livello globale. Con l'Ue che continua a chiedere di ridurre unilateralmente del 30% le emissioni, prima del 2020, rispetto al 20% previsto dal protocollo di Kyoto quando già su quest'ultimo mancano le adesioni di USA, Russia, Giappone e Canada e sono in forse quelle di Australia e Nuova Zelanda  non andremo da nessuna parte».

 

«Per di più -ha aggiunto Rossi- come ho denunciato la scorsa settimana, Obama, rifiutandosi di far pagare alle compagnie aeree americane la tassa sulle emissioni di carbonio imposta dall'Ue, ha lasciato sola l'Europa a combattere l'inquinamento da CO2, alla stregua dei paesi emergenti quali Cina ed India».

 

«Quegli stessi paesi -ha sottolineato l'eurodeputato del Carroccio- che il Parlamento europeo, nella plenaria di novembre, ha deciso addirittura di finanziare per la lotta al cambiamento climatico, alla faccia della crisi che sta portando al collasso le aziende di tutta Europa e, in Italia, al suicidio di tanti piccoli imprenditori».

 

«Nonostante manchino ancora due giorni alla chiusura della conferenza -ha detto Rossi- non ho grandi aspettative sul risultato finale. Doha non sarà altro che la brutta copia di Durban e non sono l'unico a pensarla così, visto che da più parti si sente dire che molto probabilmente si riuscirà solo a trovare un accordo per prolungare Kyoto 1, in scadenza a dicembre, forse con qualche sforzo in più da parte dei paesi emergenti, ma -ha concluso- un accordo vincolante è ben lontano dal poter essere raggiunto».

com.