Politica - 25 novembre 2012, 13:47

Conflitto di interessi a Savona (IDEM: nomina sunt omina)

Pensavate forse che solo Berlusconi avesse dei conflitti di interessi o che ciò riguardasse comunque le più alte sfere della politica? Credo di no e di certo tutti avrete notato che pure nella nostra cittadina ci sono dei casi interessanti. E la situazione curiosa è che negli Enti locali (Provincia e Comune), che si occupano di amministrazione pura, questi conflitti sono più evidenti. Ma andiamo con ordine

 

Pensavate forse che solo Berlusconi avesse dei conflitti di interessi o che ciò riguardasse comunque le più alte sfere della politica? Credo di no e di certo tutti avrete notato che pure nella nostra cittadina ci sono dei casi interessanti. E la situazione curiosa è che negli Enti locali (Provincia e Comune), che si occupano di amministrazione pura, questi conflitti sono più evidenti. Ma andiamo con ordine.

Quando c'è conflitto
Il conflitto di interessi si può definire come una sorta di possibilità di incidere su una scelta, su un indirizzo politico o su una decisione tecnica, grazie ad una posizione di rilievo, ed averne un tornaconto personale. Anche non di tipo economico. Un esempio è essere Presidente di un authority di vigilanza ed al contempo avere società che devono essere controllate. Oppure prendere decisioni politiche che vadano a favorire imprese in tuo possesso. La rilevanza di tali comportamenti è sottile, nel senso che non è facile intuire se ci sia o meno il conflitto, proprio perché in qualunque ruolo politico si può incidere con provvedimenti che vadano a tuo favore. Già Platone parlava di tale tematica, configurando come unica soluzione, l'assenza di proprietà e di famiglia da parte del funzionario politico. Il caso più eclatante è stato certamente Berlusconi, che ha beneficiato dell'immunità parlamentare per sfuggire ai processi, leggi su misura per le sue televisioni, banche, giornali, assicurazioni. Costruire norme per allungare i processi e eluderli grazie alla riduzione dei tempi di prescrizione.

Vizio bipartisan
Il politico non risponde solo dei suoi atti. Certo, quelli sono i più importanti, ma anche delle opinioni che esprime, che sono una sorta di indirizzo politico. Prendiamo ad esempio l'assessore Sambin (PdL), della Provincia di Savona, con deleghe allo Sviluppo Economico e all'Industria. Privatamente, dal 2008, compie consulenze presso la ditta Fratelli Sambin s.n.c., dello zio. Ditta che ha ottenuto contratti di fornitura pari a 4,5 mln di € circa dalla Tirreno Power. Come poteva questo assessore decidere o parlare liberamente sull'argomento centrale, se diretto interessato? Come minimo non avrebbe dovuto partecipare ad alcun processo decisionale che avesse avuto in discussione il tema Tirreno Power.
Ma il personaggio più pungente è il nostro caro assessore al bilancio, del Comune di Savona. Luca Martino, broker presso Groupama.

Notizia di pochi giorni fa, fornita di sua iniziativa, come a mettere le mani avanti, che avrebbe fornito la copertura assicurativa alla Rari Nantes, su richiesta di quest'ultima (!). Qual è il conflitto? Martino, oltre alla delega al bilancio, ha quella alle partecipate (e fino a poco tempo fa la rari lo era, con Martino nel CdA) e la delega allo sport. La rari ha in gestione la piscina comunale Carlo Zanelli. Di conseguenza l'assessore ha stipulato un contratto con una società direttamente in rapporti economico-finanziari con l'Ente di cui ricopre una carica. Lui dice che è tutto in regola, la rari pure. Ma perché correre a dichiarare che ora disdicono il contratto? Inoltre ha, di fatto, potere di indirizzare, secondo sua volontà, i finanziamenti alle associazioni sportiva: quanto stanziare e a chi stanziare. Così, come letto sui giornali, si notano circa 100 mila € di fondi, dati a pioggia, anzi ad minchiam, passatemi il termine.

Soluzioni
La legge Frattini, approvata qualche anno fa, è di fatto inutile. Bisognerebbe impedire che i politici non possano partecipare alle votazioni, alle decisioni in cui hanno interessi diretti. Se hanno un'attività privata, questa non può fornire prestazioni verso società o similari che hanno rapporti economici e finanziari con l'Ente di cui il politico fa parte. Cose affrontabili solo con una trasparenza assoluta degli atti delle amministrazioni. Con le informazioni sui redditi, sul patrimonio dei politici. Con una struttura indipendente atta a verificare e controllare che gli atti approvati dall'Ente non abbiano persone toccate da un conflitto d'interesse, pena la nullità dell'atto stesso.

Accertare che non intercorrano rapporti tra imprese che hanno rapporti con le amministrazioni e le attività degli amministratori stessi. Qualche norma esiste già, ma come al solito non vengono applicate. Allora occorre intervenire in maniera organica sulla materia, facendo un mix tra normative, tribunali speciali (TAR, Corte dei Conti), inserendo clausole più stringenti sull'ineleggibilità (non la semplice incompatibilità). La trasparenza è alla base di tutto. Intanto la "gogna mediatica" su questi soggetti è la prima soluzione. Chi è in conflitto d'interessi deve essere noto a tutti, ma soprattutto deve farsi da parte, perché non può curare gli interessi pubblici, se mette in prima posizione gli interessi, diretti o indiretti, personali. O comunque le sue scelte sono influenzate dalla propria attività personale. Quando faremo un salto di qualità a Savona? Quanto ancora dovremo tenerci questi personaggi? Speriamo che i bersaniani, che (opinione mia: purtroppo) probabilmente governeranno il Paese, non siano tutti assicuratori!

Manuel Meles