Democrazia Atea: 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne

Noi di democrazia atea, vorremmo…

… non aver bisogno di questa giornata

… non farla diventare una ricorrenza rituale

…  non aver dovuto coniare parole come stalking o  mobbing, fenomeni che colpiscono prevalentemente le donne

… che le donne non fossero uccise da persone che conoscono  e che amano

… che le donne fossero rispettate in quanto persone e non violate perché non obbediscono ad altrui piaceri o volontà

… che tutte le donne di qualunque età e di qualunque condizione  potessero dimenticare le parole stupro, molestia, violenza fisica e psicologica

…che le donne potessero  trovare accoglienza nei Centri antiviolenza pubblici e privati

… che il lavoro di tante donne che si impegnano nei Centri antiviolenza pubblici e privati non venisse spazzato via

… che certi  uomini apprendessero che è possibile relazionarsi in maniera diversa

… che gli uomini smettessero di essere “clienti” : la donna non è un supermercato! Essere clienti  significa essere complici di un crimine.

… che alle donne costrette sulla strada, alle immigrate, non fosse strappata la vita, oltre alla dignità

Non  sono desideri utopistici.

115 le donne uccise nel 2012,  137 nel 2011.

Sono numeri per difetto, sono “solo” le vittime della violenza domestica.

Non tengono conto delle tante donne morte senza nome mentre lavoravano sulla strada, vittime della violenza dei nostri uomini e dei loro connazionali che le hanno portate qui con un sogno che si è tramutato in incubo.

Fermare il femminicidio si può.

Le donne e gli  uomini  di Democrazia Atea,  nel ricordare il 25 novembre,  sono a fianco di tutte e tutti coloro che si impegnano per restituire la dignità,  il rispetto ed il diritto alla vita alle donne.

A loro ed  agli uomini che le supportano,  va il nostro grazie ed il nostro sostegno.

Le donne e gli uomini di Democrazia Atea