Attualità - 23 novembre 2012, 17:21

Proroga di 30 anni alle spiagge: la V Commissione Parlamentare esprime parere negativo ed arriva la prima bocciatura

Gli emendamenti bocciati dalla V commissione sono quelli presentato da Pdl, Lega Nord, Udc, Fli e altri partiti di centrodestra, con primo firmatario Maurizio Gasparri (ma sottoscritto anche dalla Pd Manuela Granaiola); e quello presentato dall'Idv con Felice Belisario e David Favia, che oltre alla proroga di 30 anni volevano togliere la delega al governo per trovare una soluzione in materia.

Nella notte la Commissione al Bilancio, non competente in materia di demanio, ma chiamata comunque ad esprimere un parere dalla X Commissione ha infatti espresso un parere negativo sugli emendamenti Belisario (34.18) e Gasparri (34.82).

A favore della nostra categoria, c'erano ben quattro emendamenti all'articolo 34, che chiedevano una proroga di 30 anni delle attuali concessioni, in modo da avere più tempo per studiare una legge che tutelasse gli imprenditori senza entrare in conflitto con la direttiva europea Bolkestein. 

Tuttavia, la V Commissione ha espresso parere negativo. La motivazione della bocciatura, come si legge dalla relazione ufficiale, è molto chiara: la commissione «chiede chiarimenti volti ad appurare la compatibilità con la normativa europea» prima di approvare gli emendamenti Gasparri e Belisario. Non c'è traccia, invece, di un parere sugli altri due emendamenti che lo stesso chiedevano 30 anni di proroga, ovvero quelli del Pd con prima firmataria Teresa Armato (il numero 34.288) e Salvatore Tomaselli (34.289). 

La differenza rispetto ai primi due è che in questo caso gli emendamenti del Pd si limitano a chiedere la proroga, mentre quelli di Pdl e Idv propongono anche di togliere la delega all'attuale governo per legiferare sulle concessioni demaniali marittime. Il parere negativo solo su questi due emendamenti, insomma, potrebbe non essere casuale: a proseguire l'iter potrebbero a questo punto essere solo i due emendamenti Pd; dunque gli imprenditori balneari potrebbero ottenere 30 anni di proroga, ma al governo Monti rimarrebbe la delega per legiferare sulle spiagge. E vista la recente proposta del ministro al turismo Piero Gnudi, che voleva mandare gli stabilimenti balneari a evidenza pubblica già nel 2015, la categoria non starebbe per nulla tranquilla.

A causa di questo clima di incertezza, i balneari liguri e toscani si danno appuntamento domani sabato 24 novembre alle ore 16:30 alla sala Chiamata del Porto in occasione dell’ultima tappa del tour di Bersani per le primarie. A quest’ultimo si chiederanno spiegazioni riguardo a quello che sta accadendo, poichè la proposta di prorogare le attuali concessioni per altri 30 anni è conseguenza in Italia della riforma alla Ley de Costas, ovvero la recente soluzione studiata in Spagna dal governo Rajoy che vuole prolungare le concessioni di spiaggia per 75 anni. Tale proposta è ancora in attesa del vaglio parlamentare, ma è già approvata con più di un parere favorevole dall'Unione europea che «ritiene che nelle attuali circostanze economiche sia nell’interesse di tutti garantire la soluzione dell’incertezza giuridica nella quale si trovano le proprietà potenzialmente interessate dalla Ley de Costas; plaude all’annuncio del governo spagnolo di rivedere la Ley de Costas per rendere compatibili la futura protezione del litorale spagnolo e la crescita economica, nonché per garantire una maggiore sicurezza giuridica ai titolari delle proprietà; esorta il governo spagnolo a garantire gli interessi di coloro che hanno acquistato una proprietà in buona fede e di quelle comunità che hanno sempre condiviso una coesistenza sostenibile con il mare; lo invita, in particolare, a affrontare la questione specifica dell’applicazione della legge, in modo che non siano incoraggiate le decisioni arbitrarie, retroattive o asimmetriche, ma sia invece garantito il processo equo, il diritto di appello, un risarcimento adeguato e l’accesso all’informazione». Un discorso pienamente applicabile al contesto italiano, il cui litorale è stato oggetto di ingenti investimenti per costruire un modello di eccellenza turistica unico al mondo. 

Ma il governo e il parlamento italiano sembrano non averlo capito: il parere negativo della V Commissione, seppure non equivalga a una bocciatura piena, ha certo un rilievo non indifferente. La proroga dei 30 anni, nella quale gli operatori balneari speravano per riprendere almeno con un po' di respiro a investire, sembra insomma allontanarsi dal traguardo. 

da MondoBalneare.com