E’ difficile scrivere una specie di cronaca su quello che probabilmente è stato uno degli incontri più inutili dell’anno: quello sull’ormai mitico Rio Molinero.
L’unica cosa certa è il budget: un milione di Euro. Il resto nebbia fitta.
Cosa Fare? Come farlo? Esattamente non si sa.
Allargare l’alveo, scavarlo o arginarlo? Non si sa.
Verrà modificato il piano di bacino? No.
L’esondabilità cinquantennale è scongiurata? No.
Poi il buon Giampietro Filippi butta lì l’idea di un intervento a monte, che costerebbe meno e sarebbe più efficace. La prenderemo in considerazione, è la risposta.
Curioso certo che tutto ciò si muova dopo che negli appalti del prolungamento sono state individuate non una ma tre società in odor di 'ndrangheta e bloccato il progettino.
Curioso anche tutto questo agitarsi ora che il Aldino Demont Dellepiane si è comprato una torre d’epoca - che si sta auto ristrutturando, completa di un appezzamento di terreno di tutto rispetto, cinto casualmente dal pericolosissimo Molinero. Accantto al quale sorse a suo tempo e con grande lungimiranza nientemeno che l’Ente Scuola Edile, dove a costruire si insegna. Chissà.
Stasera replay?