/ Eventi

Eventi | 21 novembre 2012, 14:45

Presentazione de “Il profumo delle bugie” alla Ubik: il nuovo libro di Bruno Morchio

Giovedì 22 novembre, ore 18, Incontro con Bruno Morchio e presentazione del libro. Introducono Roberto Centazzo e Angelica Lubrano

Presentazione de “Il profumo delle bugie” alla Ubik: il nuovo libro di Bruno Morchio

“Morchio torna con un nuovo intenso romanzo, per la prima volta senza Bacci Pagano. La storia di una bizzarra famiglia borghese genovese ricca e potente, la forza del denaro e l’ansia di libertà e verità… 

Nuovo attesissimo romanzo per lo scrittore Morchio. La famiglia D'Aste è una delle più in vista della città: una ricchezza antica e continuamente accresciuta grazie all'attività immobiliare e a solide relazioni con i "poteri forti" della città, a cominciare dai politici…

Su tutti, nell'ampia villa dove risiedono i D'Aste, domina il vecchio patriarca, il nonno Edoardo. Visti i pessimi rapporti con i figli, ha deciso di puntare tutto sul venticinquenne nipote Francesco: sarà il volto nuovo della famiglia, a cui viene affidato il risanamento di un vecchio quartiere. Le tensioni non mancano: tra Edoardo e i figli, il padre di Francesco, che è medico, e zia Lena, che è tornata dopo un lungo soggiorno in India. Perché anche le donne hanno un ruolo centrale, negli equilibri e nelle faide familiari: la moglie di Edoardo, anziana e malata; sua nuora Rosita, che non essendo "nata bene" resta per sempre un corpo estraneo al clan; e soprattutto la giovane Dolores, la fidanzata di Francesco, con la sua leggerezza e la forza seduttiva della sua giovinezza e la sua sensualità…

Bruno Morchio vive e lavora a Genova come psicologo e psicoterapeuta. Ha pubblicato articoli su riviste di letteratura, psicologia e psicoanalisi ed è autore di altri sette romanzi di successo, che hanno per protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano. Sono apparsi in edizione Garzanti: Con la morte non si tratta, Le cose che non ti ho detto, Rossoamaro e Colpi di coda.

La prima volta senza Bacci Pagano. E al suo posto una bizzarra famiglia borghese genovese. Le borghesie sono tutte uguali?

«Le borghesie non sono tutte uguali, però sono tutte inguaribilmente cieche. Se guardiamo al mondo, quelle dei paesi emergenti (penso alla Cina) sembrano trascurare il fatto che uno sviluppo sconsiderato è incompatibile con la sopravvivenza del pianeta. In Europa, anche la borghesia più accorta e lungimirante (quella tedesca) non sembra rendersi conto che senza unità politica il vecchio continente non avrà futuro. Quanto all’Italia, il panorama è desolante. Abbiamo perso vent’anni inseguendo i problemi di un satrapo che ha costruito un impero finanziario basato sul mattone e sulle televisioni, senza una politica industriale e senza investire in innovazione, e siamo passati dal piccolo è bello dell’effimero boom del Nordest al feroce, insano cinismo dell’amministratore delegato in cachemire. Un arretramento culturale, prima che economico, da fare paura. Inoltre è un fatto che la borghesia di oggi è anzitutto finanziaria e cospicuamente contaminata dagli interessi della criminalità organizzata. Questi si orientano su tutti i settori produttivi, ma certo il cemento (grandi opere, edilizia residenziale e no) ne rappresenta il fulcro, il centro nevralgico.

La borghesia ligure ha sempre avuto una vocazione finanziaria e il cemento ha rappresentato una forma di investimento molto redditizio che ci ha restituito una regione disastrata, dove la pioggia è diventata sinonimo di distruzione e morte. Non c’è da stupirsi se una parte cospicua della sinistra genovese agogna alla gronda come se fosse la panacea di tutti i mali della città, pur sapendo che si tratta di un’opera costosa, inutile e devastante. Infatti si vuole farla non perché serva a qualcosa, ma per aprire cantieri e far girare capitali».

Il profumo delle bugie sembra in perfetta sintonia con i nostri tempi. Ipocrisia, intrecci grotteschi, vizi privati, pubbliche virtù. Una bella fotografia di una certa Italia di oggi. È sufficiente renderli grotteschi per esorcizzarli?

«Il tipo di vizi messi in piazza in questi anni dai media nazionali non possono che essere esorcizzati con una risata. Altra cosa è chiedersi quanto i pozzi della sensibilità culturale, dei principi etici, del buongusto, del senso comune e dell’immaginario collettivo siano stati avvelenati da trent’anni di pessimo uso della televisione e dei giornali. Qui temo che la guerra sarà più lunga e difficile…»

(estratto da Mentelocale)

com.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium