Rifondazione Comunista esce dalla maggioranza di governo del Comune di Quiliano.
Pierluigi Lavazzelli, assessore ai Servizi Sociali che rappresenta il partito, decide invece di restare.
Una rottura, quella tra l’amministrazione Ferrando e Rifondazione Comunista, che affonda le radici nella delibera che il Comune di Quiliano, unitamente a quello di Vado Ligure, ha presentato all’AIA e ritenuta dal partito in netto contrasto con quanto da sempre sostenuto.
"La battaglia contro l’inquinamento prodotto dalla centrale Tirreno Power è uno dei punti fermi dell’azione politica del nostro partito sul territorio quilianese – afferma Silvio Pirotto, rappresentante del Circolo Rifondazione Quiliano – la nostra uscita è dettata da principi di coerenza. Non vogliamo che la centrale si sviluppi, non vogliamo che venga barattata la salute con gli interessi".
Nonostante il partito di Rifondazione Comunista riconosca l’opera di mediazione di Lavazzelli, accusa l’Assessore di aver approvato la delibera di presentazione alla conferenza dei servizi per l’AIA. "Il partito mi ha chiesto di non votare la delibera ma io, in qualità di assessore, voglio partecipare attivamente alla vita politica e alle decisioni dell’amministrazione" si difende Pierluigi Lavazzelli e continua rimarcando l’intenzione dei due comuni di imporre, mediante la deliberazione, richieste e prescrizioni. "Ciò che è stato ottenuto è ciò che pragmaticamente si poteva ottenere. Non si avevano strumenti per contrastare le decisioni dell’AIA. Per la realizzazione degli interventi auspicati dalle associazioni ambientaliste, sarebbe necessario infatti il parere di una struttura sanitaria pubblica, come la Asl, che definisca in modo chiaro la situazione mediante relazioni mediche".
E ancora, l’assessore Lavazzelli in riferimento all’uscita dei Rifondazione Comunista dalla maggioranza "a differenza del partito, non abbandono la scena politica perché ritengo sia stato fatto il possibile. Tengo a sottolineare che i due comuni, Quiliano e Vado, hanno votato negativamente in sede di conferenza dei servizi dell’AIA in merito all’ampliamento della centrale e all’ipotetica creazione del terzo gruppo a carbone. Ma i sì sono stati 7, tra cui Provincia e Regione, e la maggioranza vince per cui il progetto si farà. Se il Comune di Quiliano avesse votato a favore, mi sarei dimesso di mia iniziativa. Ma così non è stato e ribadisco la mia contrarietà al nuovo gruppo".
Di tutt’altro avviso Franco Zunino, di Rifondazione Comunista "I sindaci dei due comuni hanno sbagliato, a nostro avviso. Di fatto il loro no all’ampliamento ha portato all’AIA transitoria con limiti molto simili a quelli che la Tirreno Power ha già e una palese violazione delle normative europee. Si permette infatti il funzionamento dei vecchi gruppi, quelli esistenti, sui quali si fanno interventi marginali. Se venissero adottate da subito le migliori tecnologie per la riduzione dell’inquinamento, imposte dalla normativa italiana ed europea, si potrebbero abbattere le emissioni. Le amministrazioni di Vado Ligure e Quiliano avrebbero potuto avere un importante ruolo che però non hanno esercitato".
Una separazione non consensuale ma che sembra essere definitiva quella tra Rifondazione Comunista e l’Amministrazione quilianese.
Per il partito, storico protagonista della vita politica del paese, tira aria pesante. Nessuna rivelazione in merito al futuro, ma la certezza che il presente sarà minato di ricorsi.