"L’ing. Drocchi, dopo aver letto, su Il Secolo XIX di martedì le dichiarazioni che sarebbero state rilasciate dal Sig. Pietro Fotia nell’ambito di un interrogatorio tenutosi lunedì davanti il sostituto procuratore Dr. Ubaldo Pelosi ha, invero, avvertito la necessità di far sentire la propria voce per non dar modo di intendere all’opinione pubblica che, il silenzio fino ad oggi serbato dallo stesso per rispetto dell’attività della magistratura, possa essere tradotto in acquiescenza.
Il nostro assistito, rammaricato per quanto dichiarato dal sig. Fotia, pertanto dichiara: «Mi trovo costretto ad interrompere la linea del silenzio e della riservatezza, fin qui seguita nel pieno rispetto del lavoro della magistratura inquirente, perché esiste, a questo punto, il fondato rischio, dato il fuoco mediatico incrociato che sta continuando, che l’assenza di una replica faccia assumere per vero tutto quanto dichiarato, scritto e letto.
Ritengo che la sentenza di patteggiamento abbia, già di per sé riportato alla giusta dimensione il mio ruolo in tutta questa vicenda.
Ritengo sia emerso con chiarezza quanto non fosse verosimile e non credibile l’idea che una persona, nella mia posizione, abbia potuto esser “padrone” per ben sette anni, di un intero Comune, se non di un’intera città, come, invece è apparso sui giornali.
Avendo, quindi, totalmente e definitivamente chiarito la mia posizione con gli inquirenti, non ritengo sia necessario, né opportuno rispondere alle dichiarazioni di uno degli imprenditori coinvolti nell’inchiesta. Invero, esse non possono (e non dovrebbero) esser lette se non come frutto di una legittima, ma anche ovvia e scontata, strategia difensiva.
Riguardo alla posizione del Comune di Vado Ligure ed ai contenziosi già in essere, oltre che a quelli che vorranno eventualmente essere promossi nei miei confronti, auspico che gli stessi possano essere, al più presto, discussi nel merito, nella serena convinzione che potranno emergere, in sede di trattazione, tutte le responsabilità vere o presunte connesse ai fatti che sono stati oggetto di indagine»."