Attualità - 31 ottobre 2012, 11:50

Legambiente sulla bretella Borghetto-Carcare-Predosa

In aggiunta una nota sulla situazione archeologica della zona

Legambiente sulla bretella Borghetto-Carcare-Predosa

Il metodo usato dal Comitato per coinvolgere preventivamente i cittadini in una discussione aperta, dovrebbe essere seguito da tutte le Istituzioni statali in vista della realizzazione di quelle opere pubbliche destinate ad avere un grande impatto sul territorio.

Legambiente ha seguito da vicino il percorso del Comitato e ne condivide, oltre al metodo, anche le motivazioni relative ai temi riguardanti l'incidenza ambientali e  quelle inerenti le valutazioni dei flussi di traffico.

Il tracciato autostradale proposto ai Sindaci dell'entroterra finalese attraverserebbe valli incontaminate delle Alpi Marittime e il danno ambientale sarebbe irreversibile, il paesaggio definitivamente compromesso, la rete delle falde acquifere alterata , i bacini destinati ad inevitabili dissesti per la compromissione dei pendii.

L'attrattiva turistica, che è la risorsa più importante di tutta l'area,  verrebbe di conseguenza a mancare.

Legambiente prende in seria considerazione le valutazioni tecniche del Prof. Willi Hüsler – docente universitario,  noto esperto internazionale di traffico e viabilità – il quale conosce bene questa parte della  regione. Egli ha potuto fare già una prima analisi sull'influenza di quest'opera nelle correnti di traffico tra Liguria, Piemonte e Lombardia, basandosi sul tracciato proposto.

Tra tutte le motivazioni tecniche, riteniamo utile soffermarci su quelle relative ai picchi di traffico,  cioè alle code del fine settimana. Momenti di crisi della viabilità che sembra abbiano motivato le proposte per la nuova autostrada.

Orbene, dati alla mano, il Prof. Hüsler sostiene che “gli spostamenti dei turisti dipendono fortemente dalla stagionalità e dal ritmo settimanale. I tipici 'rientri' formano delle punte con treni esauriti e affollamenti di traffico sulle autostrade, con lunghe code nelle zone dei nodi (Savona, Genova) e degli svincoli in direzione delle grandi città. Non esiste città di una certa grandezza – in  Italia e nel resto dell'Europa – dove la rete autostradale sia dimensionata per smaltire questi 'rientri' senza fenomeni di congestione”.

E dice ancora: “il meccanismo di mercato è semplice: più diventa facile l'uso dell'auto, più sarà usata l'auto. E la stessa cosa riguarda la ferrovia. La costruzione della bretella punterebbe, con investimenti enormi, nella direzione dell'aumento di traffico automobilistico. Al contrario, l'ammodernamento e il rinforzo della ferrovia (binario doppio) potrebbe eliminare la congestione della linea ferroviaria e fermare la crescita degli spostamenti in auto. Una linea ferroviaria ben attrezzata e a binario doppio è in grado di offrire la capacità di due autostrade a quattro corsie”.

Legambiente ritiene di estremo interesse questo tipo di analisi e ne condivide le conclusioni: per ridurre la congestione stradale è necessario offrire a chi si sposta alternative convenienti all'auto privata.

 

Sergio Uras

Presidente Circolo Arene Candide

Legambiente Finale Ligure.

 

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Legambiente, il Parco Archeologico e l' economia del Finalese.

Legambiente ritiene di grande interesse l'incontro internazionale che si concluso ieri a FinaleLigure sul tema “Archeologia, esempi, ipotesi e progetti per la promozione territoriale”.

L' workshop – sponsorizzato da aziende finalesi e organizzato in collaborazione tra Museo Archeologico del Finale e Comune – ha messo a fuoco un dato preciso: dal passato preistorico può scaturire una proposta di vita anche per il futuro del comprensorio finalese.

Il confronto tra esperti di nazioni diverse, e realtà geograficamente lontane, ha certamente consentito un arricchimento culturale per tutti i partecipanti.
Le relazioni in programma hanno illustrato esempi di gestione integrata del territorio, partendo dalla valorizzazione dei siti archeologici della Valle del Tejo in Portogallo  e del territorio di Populonia in Toscana. Altri contributi scientifici hanno spaziato dalle vie preistoriche di popolamento europeo, alla realtà ligure e al patrimonio presente nel Finalese. Patrimonio archeologico degno di candidatura quale “Patrimonio dell'UNESCO”.

Da tutti gli interventi è emerso come, ovunque in Europa, il patrimonio archeologico sia una risorsa CULTURALE ed ECONOMICA da valorizzare.
E Legambiente concorda in pieno con queste  valutazioni.

Il Museo Archeologico del Finale - unitamente ai siti di interesse preistorico distribuiti su tutta l'area  ricca di caverne che si aprono nella “Pietra di Finale” – può facilmente diventare punto di promozione per un futuro Parco Archeologico.

Legambiente auspica che in questa direzione si giunga ad una rapida intesa tra le Amministrazioni Comunali di tutto il comprensorio.
Tra le forze economiche del Finalese, gli stessi albergatori già da qualche tempo insistono per un coordinamento finalizzato a questo obiettivo, capace di dar lavoro in tutto l'arco dell'anno.

Percorsi turistico-culturali possono unire facilmente siti di fama internazionale, primo tra tutti quello della Caverna delle Arene Candide, riconosciuto in modo unanime tra i più importanti del bacino mediterraneo.
Le linee di azione individuate sono state molteplici. Si auspica che gli atti del convegno vengano messi a disposizione di tutte le persone e gli enti interessati allo sviluppo socio-economico-culturale di questa parte della Liguria.
Tra le diverse proposte riteniamo di particolare interesse quello di predisporre”Pacchetti turistici settimanali” comprendenti:soggiorno alberghiero, visite guidate al Museo ed ai siti archeologici, attività culturali collegate ecc. 
 Tutti questi strumenti consentirebbero di far apprezzare ai turisti non solo le bellezze di un paesaggio unico, ma far anche vivere l'emozione di percorrere i luoghi abitati dall'uomo preistorico.

Il Circolo “Legambiente-Arene Candide”di Finale Ligure

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