- 30 ottobre 2012, 07:21

Tutti Cinquestelle, adesso! (Con il prevedibile assalto dei leccapiedi)

Ora che i prossimi anni li vedi arrivare a nuoto, che una campagna elettorale stravinta costa poco più che un’utilitaria, forse inizia ad intravvedersi anche il Magnissimus magna magna che ha finito di spolpare il Paese, in silenzio, dopo tangentopoli, fracassando le promesse infantili degli 2000 in un baratro di crisi ed angosce che troppe vittime ha falciato o reso “inservibili” ad una società più che mai bisognosa.

Tutti Cinquestelle, adesso! (Con il prevedibile assalto dei leccapiedi)

Troppe vittime, mentre le puttane contrattavano compensi in giro per le case e gli hotel delle grandi e piccole Roma.

E giù tutti a leccar culi, ma come dice il camper, Adesso! Quanto ci scommettiamo? Ora che inizia a capirsi che una biro bic costa un euro e non dieci. E un euro deve costare a questo Paese spolpato da vigliacchi un po’ottusi, ma che han saputo portare al confino quel poco-di-buono che era rimasto. Ora inizia la cavalcata dei leccaculo

Non c’è l’età per il ricordo, ma sembra già di sentire lo scalpiccìo degli stivali tedeschi che s’allontana; e la gente onesta, quella normale, che scende dalle gelide montagne intellettuali; massacrata, ma ancora viva.
Senza voglia di vendetta ma arsa da una sete di Giustizia. E poi per stare di nuovo Insieme, semplicemente, senza essere la patria dei furbi.

E mentre gli occupanti piano piano si ritirano le vedi arrivare le orde composte dei leccapiedi coi colletti bianchi, quelli che tiravan sui prezzi di poveri artigiani, perchè loro, grandi manager, ne avevano un qualche benefits. O i sindacalisti falsi più di giuda... Perchè mai con la storia che abbiamo non dovremmo meritarci sindacati che i lavoratori li difendono davvero? E politici che non rubano, semplicemente. Che anzi si spaccan la testa per il Bene Comune. Più sinceri, anzi, più veri.

Ma la politica è sangue e merda, si dice.

E perchè lo deve essere, perchè, perchè?

Mentre qui quelli che si chiamano ancora compagni ci propongono l’ennesima speculazione degli amici, oltre il mare, qualcuno ha trovato un senso nuovo per questa parola, che sa di avventura appena cominciata.

Sembra di sentirli tornare piano e stanchi, i partigiani, e scappare i nuovi fascisti, strappandosi le camicie bianche con le iniziali cucite in raso e le Hogan ai piedi. Gli abboffoni inquinatori messi all’indice, regolamentati i reucci dei paradisi fiscali, evitate le pubbliche spese inutili per ingrassare i falsi amici. Possibile sia chiedere troppo.

Ho visto coi miei occhi per quindici anni un’Italia dilaniata dallo spreco delle incompiute, dei fondi a pioggia, degli ospedali mai finiti che sprofondavano nel fango come a Ferrara. Ho cercato di fare il mio lavoro di giornalista, dietro le quinte di un pupazzo che fu il simbolo di un riscatto mancato, ma che forse iniziò un poco ad aprire gli occhi su dove eravamo. Era il 1995 quando per un programma di Tele+ (per chi se la ricorda) andammo con Beppe a Sermide e Ostiglia, nel mantovano, a parlare con i dottori dei morti che mietevano quelle due centrali, non ricordo se ad olio o a carbone. Maledetti... Quasi vent’anni fa. E Beppe chiedeva “perchè” e quello doveva essere il titolo del programma che manco a dirlo non vide mai la luce.

Magari, quando i farlocchi faranno altro e i partigiani del 2000 usciranno dall’infinita tristezza di ciò che han visto e vissuto, magari saremo ancora qua a raccontarlo, se qualche maledetta bomba - come sempre - non guasterà la festa che questa terra aspetta da quasi settant’anni.

Si perdoni lo sfogo, non riletto, né corretto.

mpm

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