Secondo uno studio del ministero per le Pari Opportunità, le donne che scelgono di avviare un’attività di piccola o micro-impresa sono penalizzate dalle banche e sono costrette a pagare un tasso di interesse pari allo 0,3% in più delle aziende che hanno a capo un uomo.
Questo diverso trattamento non trova giustificazione nel fatto che le imprese femminili siano più rischiose delle corrispondenti aziende al maschile, tenuto conto che le imprese guidate da donne tendono anzi a fallire di meno. Le analisi sul Microcredito hanno inoltre dimostrato che le imprese femminili restituiscono più regolarmente i propri debiti. Nonostante tutto, le donne, non di rado, per accedere al credito sono costrette a fornire più garanzie rispetto agli uomini.
Per superare questa diffidenza banche e imprenditrici devono provare a dialogare, a conoscersi meglio per costruire un rapporto più positivo. E’ quanto si propone il convegno organizzato per domani, martedì 30 ottobre, alla Camera di Commercio di Savona, dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della provincia di Savona.
Dopo il saluto del presidente della Camera di Commercio, Luciano Pasquale, gli obiettivi dell’iniziativa saranno al centro dell’intervento della presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Savona, Annamaria Torterolo. Cristina De Palma di Fidicomtur e Daniela Locati di Confart Liguria parleranno del ruolo dei consorzi di garanzia collettiva fidi. Il segretario generale della Camera di Commercio di Savona, Eliana Tienforti, illustrerà le linee di intervento congiunte Unioncamere – Assoconfidi sul tema della garanzia come bene pubblico. Seguiranno le rappresentanti del sistema bancario: Luciana Beccaria, della Banca di Credito Cooperativo di Pianfei Rocca de’ Baldi, interverrà sul rapporto tra impresa femminile e banca; Maria Berlanzoni, di Carisa Spa, tratterà della concessione del credito in tempi di crisi mentre Elena Donati, di Intesa San Paolo “small business” analizzerà l’imprenditoria femminile in Liguria, con alcune proposte di lavoro.
Le imprese femminili che risultano registrate al 30 settembre 2012 alla Camera di Commercio Savona sono 8449, il 27% del totale delle imprese registrate, percentuale che si pone fra le più alte riscontrate fra le province italiane. Le difficoltà congiunturali stanno colpendo duramente le imprese in rosa, che presentano un calo del 2,2% rispetto ad un anno fa, quando erano 8637.
La diminuzione è più accentuata di quella rilevata per l’insieme delle imprese, diminuite del 1,5%.
L’attività delle imprese femminile si concentra nel commercio e nei servizi ma le donne operano anche in settori tipicamente maschili: sono guidate da una donna 391 attività manufatturiere e 382 attività edili.
In calo i due settori a tradizionale presenza femminile: agricoltura (1451 imprese, –6% su settembre 2011) e commercio (2325 imprese, -2%).
Le imprese femminili dei servizi di alloggio e ristorazione sono 1338, in crescita del 2%. Di rilievo la presenza femminile dei servizi alla persona, con 687 imprese (-1,3%), nelle attività immobiliari (429 unità) e delle attività artistiche sportive e di intrattenimento (217) .