La scienza, nelle sue svariate forme, interroga il corpo per svelarne i segreti senza riuscire a chiarire il legame tra pensiero e organismo: si è passati dall'immaginare la sede dell'anima di altre epoche all'enigma del corpo femminile che gode e soffre senza che la fisiologia nel nostro tempo riesca a trarne qualche logica certa.
Le nuove ipotesi neurofisiologiche non hanno cambiato nulla dello statuto delle donne, al contrario è l'economia ad aver prodotto grandi cambiamenti con la grande crisi socio-economica che è soprattutto crisi di gestione delle risorse umane e materiali.
Dall'isteria di epoca vittoriana, che voleva salvare il nome del padre, allo smarrimento del desiderio dell'uomo moderno, le donne sono chiamate, una per una, a trovare il modo per saperci fare con il sintomo dell'Altro.
L'effetto, sotto gli occhi di tutti, è da un lato, la diffusione della mascherata femminile, fare le "vere" donne per garantirsi nell'inconscio una posizione maschile, dall'altra non sapere più cosa si è per l'altro, se una donna si riduce ad essere l'oggetto di desiderio per cercare di sostenere la traballante e monomaniacale sensualità dell'uomo.
L'esito dal lato delle patologie è impressionante: difficoltà sessuali, imbarazzo rispetto al corpo, ipertrofia egoica, doping estetico, ipocondria, perplessità rispetto al ruolo e ai legami sociali, sempre maggiori difficoltà a decidere uno stile di vita, di scelte di ideali e di ambizioni e il corredo d'ansia, depressione e insoddisfazione che ne consegue, a mala pena tenuto a bada dai farmaci.