“La gestione dell’acqua deve essere pubblica”. Non ha dubbi Franco Floris, sindaco di Andora che venerdì 26 ottobre (ore 10, Palazzo Tagliaferro) ospita il convegno “Stati generali dell’acqua”, evento di approfondimento organizzato in collaborazione con il Coordinamento Ligure Consumatori ed Utenti della Provincia di Savona.
Sul tavolo, la delicata questione dell’acqua pubblica, l’analisi della situazione degli acquedotti locali e delle tariffe applicate nei vari comuni della Provincia di Savona. Andora avanza una proposta concreta: creare una rete di comuni che insieme gestiscano il servizio.
“Siamo convinti che la gestione dell’acqua debba essere pubblica: solo così è possibile tutelare i cittadini. – dice il sindaco Franco Floris – E’ necessaria la creazione in provincia di Savona di una rete di Comuni che insieme gestiscano il servizio acquedotto: si garantirebbero così tariffe uniformi, qualità e controllo sulla manutenzione della rete e un futuro pubblico ad una risorsa così importante. Il Comune di Andora, da sempre gestisce direttamente il servizio dell’acquedotto, regolamenta la fornitura e stabilisce le tariffe. La società Multiservizi AMA si occupa dello sportello al pubblico e del servizio di lettura dei contatori. E’ data all’esterno la sola manutenzione degli impianti. Gestione pubblica non equivale sempre a disservizio. La presenza del pubblico è garanzia di tutela per una risorsa importante come l’acqua”.
I lavori degli “Gli Stati Generali dell’Acqua” saranno aperti dal Sindaco Franco Floris e dall’Assessore Regionale all’Ambiente Renata Briano, quindi interverranno Gian Luigi Taboga, Presidente del Coordinamento ligure consumatori ed utenti che presenterà il quadro completo della situazione degli acquedotti della provincia di Savona.
Gian Luigi Taboga anticipa alcune delle problematiche in discussione: “Se per il bacino savonese e per quello di Borghetto, in presenza di depuratori comprensoriali, si ha una uniformità per i costi della depurazione così non avviene per l’acqua. I prezzi variano fra un comune e l’altro: si va dagli 0,38 centesimi fino all’euro al metro cubo. Manca omogeneità nelle tariffe perché manca un gestore unico per l’ acqua e per la depurazione, nonostante la legge lo preveda”.