Piattaforma sì, piattaforma no, piattaforma boh. Se il Governo con regolarità stila una documento con il Programma delle Infrastrutture Strategiche, il cosiddetto PIS, la parola Piattaforma Maersk non compare nemmeno una volta. E se ciò non bastasse anche le opere propedeutiche alla realizzazione della stessa sembrano non essere inserite in questo atto. Questa la "sentenza" del PIS, che regolamenta la situazione infrastrutturale nazionale con lo stato di avanzamento di intervento delle opere che possano sostenere la crescita italiana nel medio e nel lungo periodo.
Eppure nel documento del Ministero delle Infrastrutture, aggiornato al settembre 2012, sono migliaia e diversi tra loro, gli interventi previsti: costruzione di valichi, assi stradali e ferroviari, nodi logistici con porti aeroporti e interporti. E in quest'ultima categoria rientrerebbe proprio la piattaforma Maersk. Per la sua assenza nessuna scusante o esclusione temporale perché il documento cita testualmente che le opere presenti sono quelle che saranno realizzate entro il 2030.
«E' stata una sorpresa anche per noi - spiega Enrico Illarcio, assessore all'Urbanistica e al Patrimonio del Comune di Vado Ligure - perché consultando il PIS ci aspettavamo di trovare qualche riferimento alla costruzione dell'infrastruttura, perlomeno i lavori propedeutici alla stessa come la costruzione di un nuovo casello». Ma l'aspetto più curioso è che all'interno delle 257 pagine del Programma delle Infrastrutture Strategiche non c'è nessun accenno di interventi nemmeno con un progetto in fase preliminare. «Ogni singolo lavoro pianificato e programmato che compare nel PIS - spiega Illarcio - presenta una voce "Stato di intervento" dove le persone vengono informate sull'avanzamento delle opere, attraverso continui aggiornamenti del documento, ma non c'è nessun riferimento esplicito alla piattaforma». L'unico intervento che in qualche modo potrebbe essere riconducibile al discorso Maersk è la modifica alla viabilità del bacino portuale di Vado Ligure, il cui ente aggiudicatore risulta essere l'Autorità Portuale di Savona.
Ma a far riflettere, oltre allo stato del progetto, ancora preliminare, è la mancanza di fondi che compare a pagina 154 del documento. Infatti alla casella "totale disponibilità" è indicato chiaramente uno zero. Zero soldi ma tanta confusione visto che la piattaforma, se mai ci sarà, dovrebbe sorgere nelle acque di Vado Ligure. Ora più che mai il condizionale è d'obbligo.