La necessità aguzza l’ingegno, recita un vecchio detto, e per le amministrazioni comunali e la necessità, ovvero i tagli, aguzzano anche il rigore. Certo, verrebbe da dire che uno dei motivi per cui siamo a questo punto è che in passato c’era stato, in tanti enti e in tutta Italia, troppa superficialità o lassismo verso i soliti “furbetti”, a vari livelli e in vari settori, e tutto a scapito dei cittadini onesti e responsabili (e quindi a discapito di chi le tasse le paga, le code le fa, le agevolazioni le chiede se gli competono, ecc, ecc, gli esempi si sprecano). Il tempo delle “vacche grasse” è però finito, e con esso aumenta l’attenzione, che, come detto, avrebbe dovuto comunque essere vigile anche prima, degli Enti (anche se vedendo gli ultimi scandali, dalla sanità ai consigli regionali, si capisce che di strada ce n’è ancora molta, ma molta da fare!).
E maggiore attenzione l’ha posta, ad esempio, il Comune di Cairo riguardo la possibilità di accedere ad agevolazioni (sconti) sulle tariffe di mensa e scuolabus dietro la semplice presentazione dell’ISEE(Indicatore della Situazione Economica, una sorta di autocertificazione che indica è il valore assoluto dato dalla somma dei redditi e dal 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare). Tariffe che pesano sicuramente sulle famiglie, visto che per il 2012 sono fissate in 110 euro annuali per lo scuolabus, e in buoni da 3,50 euro per i cittadini residenti e 3,90 per i non residenti, per quanto concerne la mensa.
Ma per le quali il sospetto è che troppi approfittassero delle agevolazioni previste dalla giunta di centro-sinistra, con fasce di abbattimento dei costi in favore dei soggetti rientranti in determinate fasce di reddito dichiarati, appunto, ai fini ISEE. Lo scorso anno erano state, infatti, presentate ben 183 domande di agevolazioni, che si sono tradotte, poi, per il Comune, in un minor introito tariffario di oltre 42 mila euro. Soprattutto, ci si è accorti che tra queste dichiarazioni troppe volte compariva “reddito zero”; o comunque valori estremamente bassi, tanto da essere anomali o, almeno, sospetti.
Il Comune, spiegano dagli uffici, “non ha modo di verificare direttamente la veridicità delle dichiarazioni ISEE, ma dovrebbe inoltrare una segnalazione alla Guardia di Finanza, con tutte le conseguenze, e non solo di tempistiche, che ciò comporta. Ma il sospetto di situazioni anomale, o comunque da verificare, è parso evidente”. La normativa è poi venuta in soccorso all’Ente e ai suoi dubbi, visto che anche da un punto di vista legislativo, “essendo scuolabus e mensa scolastica servizi a domanda individuale, anche da un punto di vista procedurale lo sconto potrebbe essere improprio”. Il cavillo normativo ha quindi offerto l’appiglio per azzerare tutto.
Ma, sia chiaro, ciò non significa che chi ha reali necessità di aiuto non verrà aiutato: semplicemente non basterà un’autocertificazione ISEE per accedere ad agevolazioni tariffarie: questo consentirà sia di essere in regola con la normativa, sia, e forse soprattutto, di discernere tra chi ha realmente bisogno e chi approfittava di una situazione. Perentorio, quindi, l’intervento del sindaco, Fulvio Briano: “In uno stato di crisi e difficoltà per tante famiglie come l’attuale, in un momento dove, per far fronte a tagli e riduzioni, il Comune è costretto, nonostante la consapevolezza, appunto, di tali difficoltà, ad aumenti dell’IMU e a tagli su altri servizi, non possiamo più permetterci queste situazioni, che non solo danneggiano economicamente l’ente, e quindi tutti i cittadini, ma diventano ancora più immorali rispetto a chi ha realmente necessità di un supporto”. Quindi, non riproposta delle agevolazioni per quest’anno, ma “chi ha realmente bisogno di un aiuto potrà presentare il proprio caso all’Ufficio Assistenza, che già conosce certe situazioni ed ha tutti gli elementi per verificare lo stato reale delle cose e la reale necessità. Nel caso tale necessitò venga confermata, non ci sarà l'agevolazione tariffaria ma un contributo, più consono anche da un punto di vista formale. In questo modo continueremo a garantire un supporto a chi ne ha realmente bisogno, evitando, però, troppo facili scorciatoie per chi, magari, ne ha approfittato, non avendone i requisiti, e a scapito di chi, invece, ha realmente bisogno”.