Attualità - 17 ottobre 2012, 10:33

All'incontro sulla reindustrializzazione delle aree dismesse in Val Bormida: "Si a sviluppo, no allo smaltimento rifiuti"

Esisterebbe per la Valle Bormida un disegno per trasformare le aree industriali dismesse, in particolare quelle ex Ferrania, in un grande polo per la lavorazione e lo smaltimento dei rifiuti, con impiego di poca manodopera, elevato impatto ambientale e grandi profitti per i proponenti

Si è svolto giovedì 11 ottobre a Cairo Montenotte presso il Palazzo di Città, il Convegno dal titolo:

“La reindustrializzazione delle aree dismesse in Val Bormida in relazione alla situazione economica e finanziaria internazionale" organizzato dalle Associazioni ambientaliste della Valbormida, in collaborazione con J.P. Morgan Asset Management e Banca Patrimoni Sella & C.

Nella prima parte del Convegno, promosso da Ruggero Delponte per Banca Patrimoni Sella & C,  la Dott.ssa Maria Paola Toschi, Market Strategist per J.P. Morgan, ha tracciato una panoramica dettagliata sulla situazione economica internazionale, con particolare riferimento all’Europa, agli Stati Uniti ed alla Cina.

I dati presentati hanno evidenziato come per l’economia globale ci siano ancora ampi margini di crescita nonostante la temporanea crisi che ha investito i Paesi con maggior debito pubblico dell’Europa; la Cina, il Brasile, l’India e tra pochi anni l’Africa, contribuiranno a sostenere la produzione mondiale delle merci.

Saranno avvantaggiati quindi gli operatori economici e finanziari che faranno riferimento a questi mercati in rapida crescita, dove l’aumento della disponibilità di reddito per le famiglie rende possibile la vendita e l’acquisto di beni e merci di consumo.

Nella seconda parte della serata i relatori intervenuti hanno messo in evidenza le potenzialità della Valbormida in relazione alla presenza di aree industriali, rese disponibili dalla crisi dell’industria chimica, collegate al Porto di Savona e Vado e dotate di tutti i servizi necessari a sostenere le attività produttive, a cui si aggiunge la presenza di manodopera specializzata disponibile in loco.

Le potenzialità della Valbormida in tale ottica sono dimostrate dai numerosi gruppi industriali che hanno manifestato interesse per insediarsi in Valbormida e tra questi anche multinazionali come il gruppo Toshiba.

Ad avviso del Dott. Giuseppe Boveri (Associazione Are Valle Bormida), tuttavia, esisterebbe per la Valle Bormida un disegno per trasformare le aree industriali dismesse, in particolare quelle ex Ferrania, in un grande polo per la lavorazione e lo smaltimento dei rifiuti, con impiego di poca manodopera, elevato impatto ambientale e grandi profitti per i proponenti.

Secondo Boveri, vista la già precaria situazione ambientale e sanitaria valbormidese, la politica dovrebbe mettere dei paletti e permettere unicamente insediamenti produttivi che non possano determinare un ulteriore impatto negativo sulla qualità dell’aria, delle acque e dei suoli; la Valbormida ha bisogno di attivita' produttive a basso impatto ambientale ed alto impiego di manodopera,  per uscire dalla crisi conseguente alla dismissione delle industrie chimiche un tempo presenti sul nostro territorio. L'ing Giuseppe Ozenda ha sottolineato la necessita' per la Valbormida e per tutta la Provincia di Savona di sviluppare un piano strategico di sviluppo che metta a sistema tutte le potenzialita' specifiche del territorio, intese come risorse umane umane,  naturali, culturali,  tecnologiche  ed infrastrutturali.

A conclusione dell’incontro il Dott. Maurizio Manfredi (Associazione Rinascita Valle Bormida) ha ripercorso la storia della bonifica dell’Acna, evidenziando le problematiche, ad oggi esistenti, di natura ambientale, economica, di gestione del sito e di certificazione della bonifica avvenuta, che rendono difficile un suo utilizzo in tempi relativamente brevi.

Un ampio dibattito tra il pubblico ed i relatori ha concluso la serata.


I Comitati Ambientalisti per la Valbormida

com.