Quest’oggi in aula verrà discussa un’interrogazione sulla difficile condizione di molti giovani medici, professionisti titolati che svolgono in prima linea mansioni fondamentali e vitali per la sanità e spesso ricompensati solo con aumento della mole di lavoro e con turni massacranti dovuti al blocco del turn over;
“Siamo di fronte – spiega il consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità Stefano Quaini – ad un blocco salariale che perdura da tempo e che va a riguardare una categoria di giovani medici che, al di là dell’inquadramento e della tipologia di assunzione, svolgono nei fatti ruoli fondamentali all’interno delle strutture presso cui sono impiegati, rappresentando l’ossatura di quella sanità pubblica che in molti dicono di voler difendere. Dal punto di vista legislativo sono intervenute alcune modifiche al documento interpretativo del decreto legge 78 del 31 maggio 2010 in materia di contenimento delle spese di personale delle amministrazioni pubbliche e del servizio sanitario nazionale e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con atto protocollato del 10 febbraio 2011, ha stabilito, con particolare riferimento ai dirigenti del SSN, che non sono soggetti agli effetti di limitazione del trattamento economico. La nostra impressione è che le stesse ASL non siano sufficientemente informate sulle modifiche intervenute e che pertanto perduri una situazione di grave disagio per molte lavoratrici e lavoratori senza che peraltro vi sia alcuna giustificazione normativa che imponga una limitazione a quelli che ad oggi risultano tra i più bassi stipendi in Europa destinati a medici ospedalieri.
È ovvio che un Paese Moderno deve puntare sulla formazione dei medici, ma deve anche retribuire in maniera corretta chi è sempre in prima linea e bisogna definitivamente sfatare il mito che in Italia i medici siano super pagati, dal momento che risultano i meno retribuiti in Europa pur fornendo qualitativamente un servizio ai vertici mondiali.”