Cronaca - 13 ottobre 2012, 17:54

Conferenza Stampa della Casa della Legalità davanti a villa Gullace a Toirano. E qualche dettaglio gustoso... (agg. filmati)

Mentre Christian Abbondanza stava rilasciando un intervista a La Stampa si apre il grosso cancello elettrico ed entra lanciata una vettura guidata da una signora che alza il dito medio. La cosa buffa è che poco più tardi alla Polizia Municipale è arrivata una telefonata di lamentela per un assembramento in via Costa 17, ma erano giornalisti, Digos e Carabinieri. Bello sarebbe se anche Libera Savona se ne occupasse.

 

Una volta di più la Casa della Legalità ci ha messo la faccia e il fisico con un presidio / conferenza stampa davanti alla villa di Carmelo Gullace a Toirano. E una volta di più l’appello è alla società tutta, affinchè il timore per certi soggetti cessi e che venga meno il silenzio che avvolge le vite e gli affari si soggetti da decenni presenti nel ponente ligure.

Oggi che Carmelo Gullace è coinvolto nell’inchiesta della Magistratura milanese sul presunto traffico di voti dell’assessore regionale Zambetti, il silenzio attorno alla magione è rotto dalle parole e dai volantini della Casa della Legalità.

“A pochi metri da noi, in questa villa, vive uno dei boss tra i più potenti e indisturbati della ‘ndrangheta - dichiara Christian Abbondanza, portavoce della C.D.L. Onlus - arrestato e finito assolto per due volte da accuse come omicidio e sequestro di persona”

Arriva un camion di mezza taglia, si ferma. Il finestrino scende e si affaccia Giovanni Ferrara, uno dei tanti (troppi?) che ha preso parte alle esequie di Francesco Fazzari, imparentato a stretto giro con i Gullace. Non pare stimare Abbondanza quasi a rimproverarlo di averlo citato. Poi intervengono i Carabinieri e la strada viene sgomberata.

Abbondanza non esita: “Ricordiamoci che Gullace non è un boss dell’ndrangheta in guanti bianchi, ma è prima di tutto un killer, protagonista della sanguinosa faida di Cittanova dove, è bene che lo sappiamo tutti, tagliavano le teste agli avversari e ci giocavano a calcetto nel campetto. E’ uno di quelli che era partecipe di quella faida dove per la prima volta venivano uccisi bambini, mentre i ragazzini che sopravvivevano erano segnati per la vita”

“Sradicare il potere mafioso, con la reazione della comunità che muti la riverenza in isolamento, senza accettare neppure un caffè”


Un dettaglio gustoso: «Già con l’indagine denominata “Liguria 2000” - scrivono i militari - si documentavano appoggi elettorali. In particolare si riscontrò il comune sostegno di una parte della comunità calabrese riconducibile alla nota famiglia Mamone e ai fratelli Rampino, (Antonio, Francesco e Benito) a favore di un amministratore allora in corsa».

A scriverlo il Secolo XIX: http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/07/08/AOqFqHj-elezioni_ndrangheta_pilota.shtml?hl

Come si chiama la "Cooperativa" che ha sede a Villa Gullace?

Ma avremo senz'altro sbagliato indirizzo. Solo che la cooperativa Liguria 200, che prende sfrontatamente il suo nome da un informativa, è presente amche nei depliant del Comune di Toirano

 

 

Savonanews