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Attualità | 09 ottobre 2012, 17:44

Il Letimbro scomunica il carbone. Domande dirette rivolte a amministratori e sindacati

“Perché avete sposato di fatto le ragioni dell’azienda? Dove è nei vostri interventi la preoccupazione per l’ambiente e la salute dei cittadini? Perchè far funzionare ancora per anni i gruppi senza gli adeguamenti alle migliori tecnologie?”

Il Letimbro scomunica il carbone. Domande dirette rivolte a amministratori e sindacati

Nuovo affondo de “Il Letimbro”, giornale della Diocesi savonese, sul tema del carbone, attraverso un editoriale del suo Direttore don Angelo Magnano. Il giornale, benchè abbia una certa sua autonomia editoriale rispetto alla Curia, è comunque un riferimento importantissimo delle critiche e dei fermenti del mondo cattolico savonese sul preoccupante tema dell’ampliamento della centrale di Vado.

“Noi sinceramente pensiamo che la difesa di valori cristiani, quali la vita e la dignità dell’uomo, passi anche dalle preoccupazioni per la salute…” scrive Magnano, chiedendo ai cattolici se secondo loro “la Chiesa abbia il diritto dovere di fare sentire la sua voce su questi argomenti? O ritenete che la Chiesa debba occuparsi di altre questioni, più spirituali?…”

L’EDITORIALE DE IL LETIMBRO FIRMATO DA DON ANGELO MAGNANO:

(L'articolo integrale su "Il Letimbro")
 
“Ora che tutti hanno detto la loro dopo il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla Tirreno Power, proviamoci anche noi de “Il Letimbro”. Questa volta è proprio un editoriale sulla vicenda. Eh sì, perché, nonostante il clamore mediatico suscitato dallo scorso numero del nostro mensile, quel che si era scritto non era un editoriale ma una pagina di approfondimento, a firma di Debora Geido, che faceva il punto sulla questione riportando correttamente tutte le posizioni e lasciando ai nostri lettori, come è nel nostro stile, il compito di farsi un’idea a riguardo. (...)

Ci rivolgiamo anzitutto alla Tirreno Power.

Il Ceo dell’azienda, Giovanni Gosio, ha parlato di un “progetto di sviluppo industriale della centrale con investimenti complessivi per 1,2 miliardi di euro che ridurrà mediamente di un altro 70% l’impatto emissivo. Il tutto senza un euro di soldi pubblici”. In specifico, quando si parla di emissioni a cosa ci si riferisce? Quali procedure tecniche s’intendono mettere in atto per attuare tale riduzione mantenendo in funzione due gruppi  tecnologicamente obsoleti? E quali tempi sono previsti per quest’intervento? Perché si è ritenuta non praticabile la metanizzazione della centrale?

Davvero è economicamente insostenibile?

Qualche domanda poi agli amministratori pubblici che si sono dichiarati soddisfatti dell’Aia.

Ritenete che la vostra posizione sia in linea con quelle assunte in precedenza sulla questione?

Avete sostenuto un “no” interlocutorio, non pensate sia una sorta di alchimia politica?

(...)

Nel caso poi specifico del Comune di Savona, che ha espresso “preoccupazione” sulla concessione dell’Aia e non era stato invitato dal Ministero alla Conferenza dei servizi sull’Aia pur essendo un ente direttamente interessato, quali passi intende ora fare l’amministrazione per fare valere le proprie posizioni?

Ai sindacati.

Ritenete che la vostra azione si sia esaurita con l’aver sposato – di fatto – le ragioni dell’azienda?

Dove trova posto nei vostri interventi la preoccupazione per l’ambiente e la salute dei cittadini?

Credete sinceramente che le posizioni dell’Ordine dei Medici, di scienziati, di esperti non siano vere?

(...)

Confortati dai numerosi attestati di apprezzamento per la nostra posizione a riguardo e per l’onesta pacatezza con cui abbiamo trattato il tema, noi sinceramente pensiamo che la difesa di valori cristiani, quali la vita e la dignità dell’uomo, passi anche dalle preoccupazioni per la salute, per l’ambiente e per il lavoro”.

Don Angelo Magnano - Il Letimbro

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