Si inizia con il solito leggero ritardo fisiologico. Sui banchi dell’opposizione mancano sempre Santi, Marson, Bussalai.
Interpellanza sul carbone
Partiamo con la nostra interpellanza sul carbone, piuttosto lunga e dettagliata.
Per farla in sintesi: il Comune di Savona più volte si è espresso contro il carbone, anche con ordini del giorno votati all’unanimità, e presentando al Tar del Lazio un ricorso “ad adjuvandum” rispetto a quello del Comune di Vado.
Da vari documenti, per esempio il Piano di Risanamento dell’Aria della Regione Liguria (pag. 80), si evince inequivocabilmente che il Comune di Savona, anche se non ospita materialmente la Centrale sul suo territorio come Vado e Quiliano, ne è direttamente interessato, sia come fumi (ricaduta massima entro le 30 miglia dalle ciminiere), sia come acque di scarico alla foce del Quiliano, che lambiscono abbondantemente la sponda savonese.
Per questo e per altri importanti motivi, di salute, ambiente e procedure giuridiche, elencati scrupolosamente nell’interpellanza, il Comune avrebbe avuto tutto il diritto di partecipare alla conferenza dei servizi che ha deliberato la famigerata AIA transitoria per i due vecchi gruppi.
Dopo qualche giorno di silenzio da questa riunione, in extremis ha preso posizione pubblica, di critica e condanna, ma non basta.
Ci chiediamo dunque se abbia svolto qualche atto formale per contestare la mancata partecipazione, se intenda presentare ricorso e quali azioni concrete intenda intraprendere per tutelare vita e salute dei cittadini, ambiente ed economia nella sua totalità.
Risponde l’assessore Costantino, di Rifondazione che fa parte della Rete, ma con una non risposta. Prima di tutto contesta l’espressione in extremis, rivendicando le prese di posizione passate contro il carbone, peraltro citate nella nostra interpellanza. Poi riprende, rimescolandoli un po’, gli stessi punti del comunicato stampa. Spiega tutto quanto si sta già facendo in termini di risparmio energetico e rinnovabili. Da ultimo, annuncia che il Comune è intenzionato a fornire un contributo economico, come richiesto, alla Rete, dove associazioni e comuni cittadini si stanno svenando per sostenere costosi esposti contro Tirreno Power.
Tutto questo non ci basta. Preciso che “in extremis” non era ovviamente riferito al passato, del resto a noi noto e da noi citato, ma al silenzio di giorni dopo la Conferenza dei servizi, e al fatto che il comunicato stampa del Comune sia stato in qualche modo sollecitato dalle richieste della Rete, e non immediato e spontaneo.
Va bene la condanna a parole, bene l’impegno per le rinnovabili, va anche bene il contributo economico per gli atti già in corso, ma a noi sarebbe piaciuto sapere se il Comune era intenzionato a fare qualcosa di concreto in proprio, come un doveroso ricorso per non esser stato convocato, e invalidare la procedura.
Finisce qui la mia replica in aula, rimangono le considerazioni. Non abbiamo avuto la risposta, e siamo autorizzati quindi a dedurre che sia un no. Servono a poco, quindi, gli impegni ecologisti nelle politiche comunali, le condanne a parole, se intanto la centrale continua a spandere le sue emissioni da gruppi obsoleti e non si prova a fare niente per impedirlo.
Equilibri di bilancio
Il secondo argomento sono gli equilibri di bilancio.
Dopo una richiesta di rinvio della pratica, per cambio dei termini di scadenza, da parte di Pongiglione Noi per Savona-Verdi, richiesta annullata dopo aver ricontrollato la normativa, illustra l’assessore Martino.
Ne ho già parlato nel resoconto Commissione, non mi dilungo sulle cifre, riporto solo che viene ribadito quanto avevo compreso, e cioè che viene registrato a bilancio un gettito ulteriore per IMU di 1 200 000 euro, non effettivo ma stimato dal governo. Per normativa sarebbe questo il dato da registrare, anche se in qualche modo fittizio.
E’ stato necessario ricostituire, da avanzi di amministrazione, i 2 800 000 euro contestati dalla Corte dei Conti in relazione a lavori di Ata ritenuti manutenzione ordinaria, e al parcheggio di S. Cuore, sempre nell’ambito della questione Ata.
Si ribadisce che una parte di risorse da mutui vanno a finanziare appalti di manutenzione.
Sono stati stanziati 400 000 euro per i percorsi di partecipazione, da impiegarsi in opere decise dai quartieri.
Viene sollevato, in vari modi e misure, il discorso dei crediti non più esigibili, specie da Romagnoli PDL. Pongiglione suggerisce di non cancellare i residui, ma apporre piuttosto ulteriori vincoli.
Da Pongiglione, oltre a varie osservazioni puntuali, viene anche l’esortazione a cercare di ridurre, anche simbolicamente, l’enorme entità del debito pubblico di oltre 100 milioni di euro, anziché trascinarcelo invariato.
Si critica la politica delle dismissioni, si mostra preoccupazione per il fatto di contare un po’ troppo su entrate da permessi di costruire, fermi per la crisi.
Bracco PDL ricorda che era stato approvato all’unanimità un emendamento per fare una verifica delle prime entrate IMU, in vista di eventuali riduzioni delle aliquote.
Interviene il Sindaco, ed è per rivendicare le dismissioni di immobili come positive.Fa riferimento in particolare all’edificio della ex- Banca d’Italia, e non a caso, perché quella è stata una entrata cospicua, che ha miracolato il bilancio. (Anche se poi, a posteriori, si vedrà se non sia stata un peccato anche quella vendita. ) Invece altre s-vendite sono state tentativi di realizzare in fretta, per chiudere i conti. Esempio, il vecchio S. Paolo, e su quelle ci sarebbe da ragionare.
In ogni caso manifesta anche un impegno a rivalutare l’entrata tributaria appena possibile. Dice che non condivide l’accento posto solo sull’IMU, perché secondo lui è molto più grave aver dovuto aumentare l’addizionale Irpef che grava sui redditi, anche quelli precari, e dalla quale è esentata solo la fascia più bassa.
Quando è il mio turno in dichiarazione di voto, ribadisco che anche l’Imu è piuttosto iniqua, pensiamo solo a chi paga il mutuo e deve pagare anche la tassa.
Il nostro voto è contrario perché non condividiamo l’impostazione base del bilancio, la distribuzione degli investimenti e le priorità di spesa. Oltre naturalmente alle criticità evidenziate dalla Corte dei Conti, che sono forma ma anche sostanza, violazione di regole che il Comune addirittura continua a rivendicare, con l’alibi di evitare aumenti di tasse e perdita di servizi, specie nel sociale.
Io dico che serve a poco aver contenuto le tasse gli anni scorsi, utilizzando in modo improprio entrate da mutui e da dismissioni, se adesso per ottemperare ai rilievi della Corte si è costretti a imporre l’IMU ai massimi.
Che si minacciano sempre tagli nel sociale come unica triste conseguenza di entrate insufficienti, mentre sicuramente sarebbe possibile ridurre gli sprechi e tagliare da altre parti, cominciando dall’alto. Il riferimento – non esplicito – è anche allo staff del Sindaco, che ora per di più si occupa anche della campagna per Renzi. Ma si possono vedere anche le bollette stratosferiche, i premi ai dirigenti, l’inutile tunnel portuale, il costosissimo posto di polizia di piazza del Popolo…
La pratica passa con 28 favorevoli e i 9 no dell’opposizione.
Modifiche al regolamento Imup
Modifiche al regolamento Imup. Si tratta di ottemperare a cambiamenti su input dal Governo, a seguito dei primi effetti dell’applicazione della tassa.
Alcune modifiche di articoli non hanno effetti sugli importi, per il resto si tratta di introdurre una detrazione per parenti disabili, oltre a quella già presente per i figli a carico, e di portare l’aliquota per le SMS, che non pagavano l’ICI e ora pagano l’IMU, all’ 0,86 anziché 1,06 %.
In dichiarazione di voto brevemente mi riallaccio a un discorso: le SMS rientrano in quelle categorie per cui si è introdotta l’IMU, come gli immobili della chiesa utilizzati a fini non di culto.
Io chiedo che si applichi il maggior controllo e rigore su questi “nuovi” tassati, o laddove esistano categorie, associazioni o altro che possano permettersi di pagare cifre adeguate, per scongiurare evasioni, in modo da arrivare a poter auspicabilmente ridurre la tassazione su categorie già spremute, come le famiglie.
Naturalmente non vale per le SMS, vale per la Chiesa, ma non solo, non è un discorso demagogico ma concreto: in quelle verifiche sulle entrate, avere un occhio di riguardo per tutti quegli immobili e attività che procurano lauti guadagni ai possessori; far pagare qualcuno di più per pagare meno tutti.
Per il resto, il nostro voto è una astensione, come lo sarà per Pongiglione e per Arecco Lega Nord. Solo il PDL vota contro.
Nel nostro caso, motiviamo l’astensione col fatto che gli sgravi introdotti, pur di per sé positivi, sono poca cosa rispetto alla pressione di questa tassa che non si fa molto per alleviare.
Nel resoconto su la Stampa del giorno dopo comparirà che noi abbiamo votato contro: è falso, e lo testimonia la registrazione. Ci chiediamo: è semplice svista, o qualcuno voleva metterci in cattiva luce con le SMS?
Finisce con 19 sì 4 no e 4 astenuti
Pratica Rari Nantes
Il Comune nel 2008, per poter erogare un contributo alla Rari Nantes, aveva dovuto entrare con una piccola quota societaria, decisione assai discussa all’epoca. Il contributo era di ben 100 000 euro, di cui 5 000 quota associativa.
Ora la Rari è in deficit, per ripianare ha varato alcune modifiche al regolamento, e fra le altre cose ha azzerato il capitale, proponendo a chi lo deteneva la possibilità di rientrare a quote ricalcolate in proporzione, con un nuovo capitale più basso.
La decisione era di maggio, i termini scadevano a luglio, il Comune non ne ha usufruito e quindi è fuori.
Tra i vari discorsi dell’opposizione che esprimono dubbi sulle scelte passate, criticano ambiguità di procedura o altro, io mi limito a chiedere: ma se ormai i termini sono scaduti, perché far votare il Consiglio, tanto ormai è un dato di fatto.
Martino risponde che si tratta in effetti di una presa d’atto. Non so bene cosa intenda.
Al momento del voto, presentiamo una nostra dichiarazione.
Riteniamo che sia una anomalia la partecipazione societaria del Comune con il privato aggiudicatosi la gestione della piscina comunale di Corso Colombo e già gestore della piscina di piazzale Eroe dei Due Mondi.
Avendo richiesto ed esaminato della documentazione in Comune, notiamo una evidente mancanza di trasparenza e una non conformità dei documenti contabili, e, fatto ancor più grave, considerando le ingenti somme erogate annualmente al gestore, una carenza di controllo amministrativo da parte del Comune, sul rispetto degli obblighi previsti dal contratto di servizio.
Stiamo preparando una interrogazione sulla materia. In via prudenziale riteniamo opportuno non partecipare al voto.
Finisce con 20 sì e i 4 no del PDL.
Pratica Marehotel
L’Hotel di via Nizza ha chiesto di poter realizzare una copertura sulla tettoia della piscina, per utilizzarla tutto l’anno. L’obiezione di Aschiero in Commissione, se non fosse meglio realizzare una struttura mobile, solo per i mesi freddi, anziché permanente, era stata respinta dall’Urbanistica, dicendo che non era possibile.
Qualcuno, specie Larosa PD, sottolinea che si tratta di aiutare degli imprenditori in un momento di crisi, rivendicando anche il progetto di passeggiata a mare come merito di questa amministrazione, per averlo rispolverato.
Resta il fatto che più costruzioni si frappongono sulla spiaggia, più volumi si realizzano, più difficile sarà mantenere una passeggiata che sta diventando ormai, nella mente, una sorta di gimcana.
Pongiglione è la più critica in proposito. Rimane sempre, è ovvio, l’idea che un domani l’albergo possa riutilizzare questi volumi per espandersi.
Rimane il discorso dei parcheggi pertinenziali. Altri spazi?
Rimane a noi il legittimo dubbio che tutte le concessioni di questo tipo possano un domani fare da precedente, per altri che rivendichino costruzioni a mare.
Per questi motivi e concordando con gli argomenti di Pongiglione, votiamo no.
Finirà con 24 sì, maggioranza e opposizione, e i nostri 3 no.
Piano di bacino / maneggio La Miniera / acquisto terreno giardini bunker
Adeguamento piano di bacino, maneggio e stalle centro ippico La Miniera, Cadibona, acquisto di un terreno da esproprio non perfezionato ai giardini bunker
Queste pratiche, di cui ho già parlato nelle relative Commissioni, vanno via veloci, tutte approvate con 22 sì compreso il nostro.
E veloci van via i consiglieri alla spicciolata. Siamo ormai ai limiti del numero legale, quando, nel rumoreggiare generale, preludio allo sbaraccamento, il Presidente annuncia che c’è ancora una pratica, la nostra richiesta di modifica al regolamento.
Richiesta modifica regolamento
Si tratta della Conferenza Capigruppo. Un tempo era pubblica come le Commissioni, poi era stato modificato l’articolo sulle registrazioni, dicendo che non dovevano essere pubblicate sul sito, ma senza esplicitare la riservatezza delle sedute.
Per ovviare a queste incertezze e ambiguità, noi proponiamo di modificare due articoli, il 10 per specificare che la seduta sia pubblica, il 16 per ripubblicarne le registrazioni.
Si defilano i consiglieri del PDL; in Commissione si erano astenuti sulla pratica, ventilando di proporre un emendamento per specificare le Capigruppo riservate. Ora evidentemente rinunciano del tutto.
Se ne va Arecco Lega Nord scusandosi con me per avere degli impegni, e dicendosi favorevole.
Si alza Larosa PD scuotendo la testa: contrario alla pratica, insieme col PDL e la Lista Sindaco, in Capigruppo, era rimasto solo a esprimere un no in Commissione.
Si assiste a strane scene, in maggioranza: consiglieri che guardano verso il Sindaco per chiedere lumi, Larosa che discute presso i banchi della Giunta.
Io tento di parlare ed esporre, anche se dato il brusio diventa quasi un discorso fra me e i pochi davanti a me che si sforzino di ascoltare.
Si esprimono per il sì Aschiero API Udc, Aquilino Sel, De Montis Socialisti e Pongiglione.
La pratica passa con 15 sì e 3 astenuti, Bagozzi IDV e Zunino e Lavagna Rifondazione.
Tre astensioni, pur legittime, che non vengono motivate e che sinceramente fatico un po’ a capire. Comunque, la modifica è approvata.
Milena Debenedetti