Marcello Di Finizio, l'imprenditore triestino che lo scorso 2 ottobre è salito in segno di protesta sulla cupola della basilica di San Pietro è stato sottoposto a foglio di via obbligatorio con obbligo di ritorno nel comune di residenza e divieto di rientrare nella capitale per la durata di tre anni. Lo ha disposto il Questore di Roma.
All'origine del suo gesto, la richiesta di ottenere una proroga sulla direttiva europea Bolkestein, che prevede la messa all'asta delle concessioni balneari e l'apertura delle stesse a offerte straniere.
Entrato nella Basilica nelle vesti di un normale turista e salito sulla cupola di Michelangelo, l'uomo, dopo aver scavalcato una ringhiera ed essersi assicurato con una corda, si è calato su uno degli abbaini della cupola, estraendo dal suo zainetto uno striscione.
E' rimasto sulla cupola per 27 ore e solo dopo aver ricevuto rassicurazioni su un suo prossimo incontro a palazzo Chigi, ha deciso di scendere.
Di Finizio, dopo aver lasciato lo Stato Pontificio, è stato accompagnato in Questura, dove gli è stato notificato un foglio di via dal Comune di Roma e l'obbligo di rientro nel comune di residenza.
Altre due persone, un uomo e una donna, entrambi operatori nel settore balneare, sono stati invece identificate e denunciate dalla Polizia per procurato allarme e per aver offerto collaborazione all'uomo nell'attuare la singolare forma di protesta.
Al vaglio anche la posizione di altre persone che, in segno di solidarietà con l'imprenditore triestino, hanno manifestato in piazza Pio XII.
Il Comitato Balneari Liguria prende le distanze da questa decisione in segno di solidarietà del collega Marcello Di Finizio e dei balneari accorsi in sostegno dello stesso.