Attualità - 29 settembre 2012, 13:02

Riborgo, l'amichevole fuffa dell'"urbanistica partecipata"

Nella legislazione italiana non esiste un diritto sui volumi: se uno possiede dei volumi non utilizzabili per vincoli diversi non ha nessun diritto a spostarli (totalmente o parzialmente) dove i vincoli non sussistano;

Leggo che il Comune promuove l’iniziativa Riborgo regalando il fiocchetto decorativo ed ingannatorio  “Urbanistica partecipata”.
 
Allego quanto già da noi scritto al precedente Assessore all’Urbanistica Avv. Gaggero, che mantiene tutta la sua validità.
 
Aggiungiamo che la corretta lettura della legge regionale 49/2009 e 4/2011 fa emergere la non realizzabilità del progetto dal punto di vista legale se le amministrazioni locali faranno la loro parte, e Italia Nostra aiuterà in questo.
 
Va anche considerato che il progetto di legge in Parlamento su iniziativa del Ministro dell’Agricoltura per la tutela delle aree agricole, come già fatto da anni in Germania, va esattamente nella direzione opposta. La terra agricola, una volta distrutta non è mai più recuperabile.
 
La Valle del Santuario ha bisogno di interventi come lo spostamento altrove di attività artigianali improprie (rottamazione vetture), incentivazione al recupero dell’esistente (cancellando gli oneri urbanistici), promozione  della vendita dei prodotti agricoli (spazio dedicato al Mercato Civico), messa in produzione dell’immenso bosco abbandonato dalle Opere Sociali (e pericoloso per le alluvioni), miglioramento significativo della viabilità, rilancio del Santuario come luogo di pellegrinaggio ecc. e non certo di ulteriori e banali quartieri periferici urbani.
 
Cordiali saluti
 
Roberto Cuneo
Italia Nostra
Sezione di Savona

 

 

 

Oggetto: iniziativa edilizia Riborgo
Egr. Avv. Gaggero,

Abbiamo letto su La Stampa (22 maggio) dell’iniziativa edilizia ipotizzata per Riborgo. Si tratterebbe di uno spostamento di volumi da un edificio industriale esistente, non direttamente utilizzabile, a 15 alloggi in nuovi volumi in una zona non esposta a pericoli alluvionali.

In occasione dell’esame del progetto La Romana abbiamo già espresso, a Voi ed alla Sovrintendenza, la necessità di cautela negli interventi edilizi, in particolare nella valle del Santuario.

Siamo naturalmente interessati a conoscere maggiormente il progetto ma sottolineiamo alcuni punti fondamentali:


    •    Nella legislazione italiana non esiste un diritto sui volumi: se uno possiede dei volumi non utilizzabili per vincoli diversi non ha nessun diritto a spostarli (totalmente o parzialmente) dove i vincoli non sussistano;


    •    Recuperare il fabbricato industriale portandolo a residenziale, nello stesso sito, con gli opportuni investimenti per superare i vincoli idrogeologici, ci sembra un’operazione che può migliorare l’assetto della Valle, che condividiamo e che riteniamo debba essere incentivato dal Comune;


    •    Non riteniamo accettabile cambiare la destinazione urbanistica di terreni al di fuori di quanto già stabilito dal PUC;


    •    Il Piano Casa, nella sua edizione ligure, non consente di incrementare un volume industriale per poi utilizzarlo a residenziale.

La ringrazio nuovamente e La saluto.



Roberto Cuneo
Sezione di Savona
Italia Nostra

Com Italia Nostra Savona