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Politica | 27 settembre 2012, 21:10

Corte dei Conti: dal 1994 spesi 579 milioni per spese elettorali, 2.25 MILIARDI spesi: il 389% in più- Appena?

Focus di Giovanni Innamorati - Ansa. Il partito politico e' l'impresa italiana piu' redditizia, grazie al denaro pubblico: dall'iniziodella Seconda repubblica, a fronte di 579 milioni di Euro dispese elettorali complessive, hanno ricevuto dallo Stato 2,25 miliardi di euro, vale a dire il 389% in piu'. Il dimezzamentodeciso dal Parlamento a luglio, sotto la scorta del caso Lusi, non intacca dunque il vantaggioso rapporto tra spese ed entrate.

Corte dei Conti: dal 1994 spesi 579 milioni per spese elettorali, 2.25 MILIARDI spesi: il 389% in più- Appena?

Il computo e' stato fatto dalla Corte dei Conti nel Referto dei controlli sulle spese elettorali dei partiti nelle ultime elezioni politiche, quelle del 2008, documento a suo tempo consegnato ai Presidenti di Camera e Senato.

I magistrati contabili, cosi' come avevano fatto gia' dopo il controllo sulle spese delle elezioni del 2006, hanno rilevato la totale assenza di una ''correlazione fra contributo statale finanziario statale e rimborso delle spese elettorali''. Una correlazione ''che meglio avrebbe aderito all'esito del referendum abrogativo del 1993 sul finanziamento ai partiti politici''.

Visto che la considerazione era caduta nel vuoto in precedenza, la Corte ha allegato una Tabella riepilogativa di tutti i ''contributi per spese elettorali'' erogati dallo Stato ai partiti dal 1994 alle politiche del 2008, da cui emerge appunto il divario tra spese e fondi pubblici. Il meccanismo del rimborso legato al numero dei voti anziche' alle spese, rileva la Relazione, ha fatto lievitare i costi delle campagne elettorali, visto che comunque i contributi statali prescindono da essi e sono molto superiori. Questi poi sono aumentati nel corso degli anni: nel 1993 furono fissati in 1.600 lire da moltiplicare per ogni abitante, saliti nel 1999 a 4.000 lire per ciascun elettore; nel 2002 si e' poi giunti addirittura 5 euro. Questi soldi confluivano in un Fondo da ripartire poi in ogni elezione (Camera, Senato, Europee, Regionali) su base proporzionale.

Dalla finanziaria di Prodi nel 2007 si e' invertita la tendenza: allora fu effettuato un primo taglio del 10% del FOndo, al quale si sono aggiunti altre due identiche sforbiciate con Tremonti nel 2009 e nell'agosto del 2010, nel piena della crisi dello spread.

Sull'onda della vicenda Lusi. lo scorso luglio, i partiti hanno votato il dimezzamento del finanziamento pubblico ma per aggirare le osservazioni della Corte dei Conti sul differenziale tra contributi e ''spese elettorali'' hanno scritto che i Fondi pubblici coprono tutte le ''spese'' delle attivita' dei partiti.

Nella Tabella della Corte sono riportati i contributi statali attribuiti al complesso dei partiti a partire dal 1994, nelle varie tornate elettorali (POL=politiche, REG=regionali, EUR=europee).

Elezione Spese Contributi Differenza POL 1994 36.264.124 46.917.449 10.653.324 EUR 1994 15.595.788 23.458.729 7.862.936 REG 1995 7.073.555 29.722.776 22.649.220 POL 1996 19.812.285 46.917.449 27.105.163 EUR 1999 39.745.844 86.520.102 46.774.258 REG 2000 28.673.945 85.884.344 57.210.398 POL 2001 49.659.354 476.445.235 426.785.880 EUR 2004 87.243.219 246.625.344 159.382.125 REG 2005 61.933.854 208.380.680 146.446.825 POL 2006 122.874.652 499.645.745 376.771.092 POL 2008 110.127.757 503.094.380 392.966.623 TOTALI 579.004.383 2.253.612.233 1.674.607.849. (ANSA). IA

Ansa

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