Politica - 27 settembre 2012, 09:25

Ciangherotti: 'il Consigliere del PD Tullio Ghiglione in Consiglio Comunale con la casacca degli 'interessi di bottega'

"Si allinei anche il PD a quel senso di opportunità che ciascunAmministratore pubblico dovrebbe avere nel proprio dna. Mi spiego meglio: martedì sera, in Consiglio Comunale, è stata discussa una mozione presentata dagli esponenti di minoranza sulla messa insicurezza del Rio Carpaneto nella frazione di Lusignano. Vicenda annosa, in piedi sin dai tempi dell'Amministrazione Zunino, riguardante la riqualificazione urbanistica della ex fornace Perseghini. Pratica urbanistica che sembra aver trovato una quadra grazie alla recente intesa tra Amministrazione Comunale e Impresa costruttrice, addirittura velocizzata, per la nostra parte politica, con una recente ordinanza del dirigente comunale Burastero emessa duesettimane fa. Bene, in questa accelerata data dal Sindaco Guarnieri allo stato di avanzamento dei lavori, ovvio che la preoccupazione dimettere in sicurezza un rio, soprattutto in prospettiva dell'arrivo della stagione delle piogge, interessi, preoccupi e coinvolga l'intera Amministrazione Comunale. Non ci vuole di certo un esperto meteorologo delle calamità naturali per denunciare il rischio e portare avanti una battaglia di principio. A meno che la linea offensiva all'avanguardia di questa minoranza non sia il sempreverde 'piove, governo ladro'.

Ebbene, in Consiglio Comunale, martedì sera, mentre il Consigliere Nicola J. Podio si è allontanato dall'Aula per un'incompatibilità professionale, a noi è rimasto l'onere, più che l'onore, di ascoltarele dotte elucubrazioni, dai banchi della minoranza, del professor Tullio Ghiglione, che per oltre venti minuti ha discettato del cantiere "Perseghini", forse dimenticando di essere coinvolto da un piccolo, macroscopico interesse personale sulla questione. Infatti, carte alla mano, il nostro Consigliere Comunale del PD, non si è mai capito bene se "architetto prestato alla politica" o "politico prestato all'architettura", è stato il progettista della riqualificazione urbana della ex Perseghini e, già nel 2008, come dimostra la delibera N°67 di un Consiglio Comunale sotto il governo dell'ex Sindaco Tabbò, aveva dato spettacolo sulla questione, addirittura prendendo la parola in Aula per esprimere le sue brillanti idee, i suoi trancianti giudizi e le sue illuminate valutazioni ,alzando poi la sua manina per votare la pratica.

Adesso sarebbe troppo scontato dire - e mai lo faremmo, noi che tifiamo per il garantismo - che non ne possiamo più di questi "mestieranti della politica" che, per sopravvivere, confondono gli affari di bottega con gli interessi della comunità. No, non lo diremo mai. Neppure per replicare alla balbuziente e incerta difesa di ufficio del Consigliere Ghiglione che, dopo aver parlato per oltre venti minuti in Consiglio, beccato come un bimbo con le mani nella marmellata, arriva oggi a recitare la parte della vittima, sostenendo persino che gli sia stato impedito di intervenire, quando le stesse riprese televisive dimostrano che ha parlato diverse decine di minuti, dopo essere stato giustamente e caparbiamente incalzato dal Consigliere Roberto Tomatis. Meno male che la gente ha la possibilità di sbugiardare il Consigliere Ghiglione, già solo avendo visto il Consiglio Comunale direttamente nella sala delle adunanze o comodamente seduti in poltrona dalla tv di casa.

Di fronte, però, a questo pesante conflitto di interesse ci viene solo un dubbio: o l'Architetto Ghiglione non solo non si è allontanato dal Consiglio, ma addirittura si è alzato in Aula per presentare lui stesso, come da primo firmatario, la mozione sulla questione della "ex-Perseghini" ritenendo i suoi colleghi del PD inadeguati per una pratica urbanistica di tale portata, oppure le regole della trasparenza al progettista più gettonato negli appalti alle cooperative creano così tanto imbarazzo da andare contro ad ogni logica di opportunità. Ci faccia sapere il segretario cittadino del PD, tutore supremo della legalità albenganese, Alessandro Andreis cosa ne pensa al riguardo, perchè qui ci pare essere di fronte ad una recidiva da estirpare per non alimentare ancora di più il nauseante senso di antipolitica che sta serpeggiando nella cittadinanza locale, per colpa anche di questi interessi di bottega un po' troppo ridicoli".

Com. Eraldo Ciangherotti, Assessore Servizi Sociali del Comune di Albenga