Si tratta di un mignattino, un uccello migratore che nidifica in Italia quasi
esclusivamente nelle risaie e nei laghi di Piemonte e Lombardia; si ciba di
insetti, larve e pesci ma, soprattutto, di sanguisughe, da cui prende il nome
(mignatta); è famoso tra gli ornitologi per la sua “danza d’amore”, in cui il
maschio corteggia la femmina offrendole un pesce. In Liguria transita per la
migrazione ed un soggetto, finito in una chiazza di petrolio nel porto di
Savona, era stato soccorso dall’ENPA nel 2010 e curato per oltre 5 mesi, prima
di essere liberato sulla costa toscana. Il mignattino “finalese” era gravemente
ferito ad un’ala per l’impatto contro un cavo aereo o per una fucilata; è stato
operato da un veterinario specializzato ed è ora in convalescenza presso il
reparto fauna selvatica dell’associazione.
A concreta tutela della biodiversità, di cui tanto si parla ma poco si fa,
sono oltre 1.500 gli animali selvatici recuperati dall’ENPA quest’anno e che è
sempre in attesa del rinnovo della convenzione con la Provincia, cui spetta il
servizio, e dei fondi indispensabili per pagare mangimi, veterinari e
medicinali; mentre l’attività è diventata quasi insostenibile per i sempre
pochi volontari all’opera e gli appelli per trovarne altri stanno naufragando:
tutti, soprattutto i turisti, credono giusto che rondini, gabbiani, passeri e
rapaci in difficoltà siano soccorsi e curati ma quasi nessuno si rende
disponibile per dare una mano.
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sabato 23 novembre
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