Attualità - 15 settembre 2012, 17:32

AIA Tirreno Power: ignorato il Comune di Savona. Cinquestelle invalida l'incontro ministeriale di lunedì?

Il Movimento 5 Stelle di Savona presenta osservazioni a firma dei consiglieri Delfino e Debenedetti, che potrebbero far saltare legalmente l'incontrone di lunedì al Ministero dell'Ambiente

Al Dott. MARIANO GRILLO
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali
Via Cristoforo Colombo 44
00147 Roma
Fax 0657223040

Al Dott. GIUSEPPE LO PRESTI
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione generale per la salvaguardia ambientale
Divisione IV Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale Via Cristoforo Colombo 44
00147 Roma
Fax 0657225068

Al Presidente della Commissione AIA Commissione AIA IPPC
c/o ISPRA
Via Curtatone 3

00184 Roma Fax 0650074281

Al Ing. CARLO RIGGIO
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione generale per la salvaguardia ambientale
Via Cristoforo Colombo 44
00147 Roma
Fax 0657225994

Savona, 14.09.2012

Oggetto: OSSERVAZIONI FORMALI in relazione al procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale per la Centrale Termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure-Quiliano

Il Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle del Comune di Savona nelle persone dei consiglieri comunali Milena Debenedetti e Andrea Delfino formula formale osservazione al procedimento di cui in oggetto.

Avendo avuto notizia che il 17 settembre 2012 si terrà la conferenza dei servizi in relazione alla procedure in oggetto e risultandoci che a quella conferenza ed alle sedute preparatorie non sia stato convocato il Comune di Savona, eccepiamo sulla regolarità del citato provvedimento per i seguenti motivi:

  1. La Regione Liguria nell’ultimo Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell'Aria e per la Riduzione dei Gas Serra dichiara “Zona 2 - i Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure sono stati accorpati in considerazione della continuità urbanistica e territoriale: inoltre va considerato che le emissioni che derivano dalla centrale termoelettrica hanno ricadute sui tre comuni(pag. 80).

  2. L’Ordine dei Medici della provincia di Savona, nella nota del 3 dicembre 2010, rileva che nelle aree interessate dalle ricadute delle emissioni della centrale si osservano elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale, sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari” e che il raggio dell'inquinamento non è limitato ai comuni su cui insiste l’impianto (Vado Ligure e Quiliano) ma “l’impatto sulla salute di una centrale a carbone è massimo entro le 30 miglia (48 Km) dalle ciminiere” (Clean Air Task Force - Stati Uniti).

  3. Nel succitato Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell'Aria e per la Riduzione dei Gas Serra della Regione Liguria, la cartina che riporta il biomonitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico evidenzia come le zone di maggiore sofferenza corrispondano al raggio di massimo impatto sulla salute riportato nella citata nota dell’Ordine dei Medici (pag. 67).

  4. In riferimento agli scarichi idrici che affluiscono alla foce del torrente Quiliano (oltre 900 miliardi di litri annui) l’Ordine dei Medici in un documento ufficiale scrive che la presenza di metalli pesanti e di idrocarburi policiclici aromatici a livelli enormemente maggiori rispetto alle altre aree liguri, anche portuali, e di oltre cento volte superiori rispetto ai riferimenti normativi, indica una molto probabile derivazione di tali inquinanti dalla centrale a carbone, che rappresenta sicuramente, nell’area, la principale fonte di idrocarburi policiclici aromatici derivanti dai processi di combustione e di metalli pesanti presenti nel carbone (si pensi a questo proposito anche alle grandi quantità di tali sostanze presenti nelle acque reflue della centrale)”.

    Il confine territoriale tra i comuni di Vado Ligure e Savona corre esattamente in corrispondenza della metà dell’alveo, quindi è di tutta evidenza che i predetti scarichi oltrepassano abbondantemente detto confine giungendo addirittura alla sponda lato Savona.

Per i motivi su esposti quindi si ribadisce l’eccezione sulla regolarità e sulla validità del procedimento in oggetto in quanto appare evidente che il Comune di Savona in quanto DIRETTAMENTE interessato non è stato convocato ai sensi della normativa in vigore Dlgs 128/2010, art.29-quater, comma 5 che prevede la convocazione delle “amministrazioni competenti”.

Nel caso di specie al Sindaco di Savona risulta anche impossibile ottemperare a quanto previsto dal Dlgs 128/2010, art.29-quater, comma 7 recante “nell'ambito della Conferenza dei servizi di cui al comma 5, vengono acquisite le prescrizioni del sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265”.

Inoltre, avendo presente i dati di sofferenza ambientale evidenziata anche dall’Ordine dei Medici, si negherebbe alla stessa amministrazione comunale di Savona la possibilità di intervenire in merito a quanto previsto dal Dlgs 128/2010, art. 29-septies recante ”se, a seguito di una valutazione dell'autorità competente, che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale, l'autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure supplementari particolari più rigorose, fatte salve le altre misure che possono essere adottate per rispettare le norme di qualità ambientale.”

Si ricordano inoltre:

> Direttiva Europea 85/337/CEE, art.1 che include nel “pubblico interessato” gli enti che subiscono o possono subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale.

> Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, 17.05.2005, n.2460 che considera “Comuni interessati alla procedura di impatto ambientale e quindi legittimati a parteciparvi, oltre a quelli nel cui territorio viene localizzato l'impianto, quelli destinatari di impatti ambientali, non essendo pertanto di per sé decisivo il criterio di prossimità dell'opera”.

> Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, 07.05.2004, n.2874 ove si precisa che “la conferenza dei servizi (in special modo quella c.d. decisoria), costituisce un originale modulo organizzativo (funzionale alla concreta attuazione dei principi costituzionali che presiedono all'azione amministrativa, come individuati dall'articolo 97 della Costituzione) per l'acquisizione, su di un dato provvedimento da adottare, dell'avviso di tutte le amministrazioni preposte alla cura degli interessi coinvolti in quest'ultimo”.

Cordiali saluti.

Milena Debenedetti

Andrea Delfino

Gruppo Consiliare

MoVimento 5 Stelle Savona

Com. Movimento 5 Stelle Savona