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Politica | 13 settembre 2012, 13:21

Contro lo scempio della cultura

Contro lo scempio della cultura

"L’inverno è freddo e questo si sa poiché non sarà di certo sfuggito a nessuno la gelida atmosfera e la bassa temperatura che caratterizzano questa stagione.

Da quasi un secolo o più l’uomo, grazie al suo ingegno e alle sue capacità, ha saputo affrontare e adeguarsi alle insidie e agli aspetti meno favorevoli della natura, come il caldo, il freddo e altri fenomeni di questo genere.

La ricerca e lo studio ci hanno permesso nel corso degli anni, attraverso la realizzazione di svariati strumenti, di temere sempre meno gli imprevisti dell’inverno e di poterci soffermare idealmente ad una tipizzazione più emotiva e personale dell’inverno come un periodo buio, di confusione e appartato della nostra vita.

Sarebbe dunque una cattiveria assai grande augurare a qualcuno, anche non volendogli propriamente bene, di attraversare un brutto periodo in un agghiacciante inverno.

Bene, se questo ce lo augurasse un amico, un conoscente o una persona qualsiasi probabilmente ci arrabbieremmo temporaneamente, colpiti dalle sue parole o delusi dal suo atteggiamento, per poi dimenticarcene e andare avanti con la nostra vita ma quando un brutto periodo e un inverno agghiacciante vengono a coincidere inevitabilmente e sono l’uno più probabile dell’altro, e non per un tuo sbaglio bensì il risultato di una serie innumerevole di scelte sciagurate, operate da colpevoli senza volto e che di volti ne hanno sempre nuovi, di chi dovrebbe perseguire il tuo bene, almeno nei bisogni prioritari, non ci si può sentire diversamente che paralizzati, delusi e abbandonati.

E no, non è un incubo né un triste malaugurio ma proprio realtà, una sfacciata e vergognosa realtà che più precisamente prende il nome di spending review e si concretizza nella veste descritta nella città di Savona e nella dichiarazione sconcertante dell’assessore alla viabilità e all’edilizia scolastica di palazzo Nervi, Roberto Schneck, che nei giorni scorsi ha dichiarato: “Dal primo gennaio 2013 non saremo più in grado di garantire il riscaldamento nelle scuole superiori né gli interventi di pulizia nelle strade provinciali in caso di neve e ghiaccio. Ad oggi con i tagli devastanti della spending review sul capitolo delle spese correnti, la Provincia sarà in grado di occuparsi di alcuni basilari servizi, scuola e manutenzione strade, solo fino al 31 dicembre.”

Ed ecco servito il bentornato della Provincia anche ai più giovani che si preparano ad affrontare il nuovo anno scolastico. Ben attenti però il freddo e la mancata manutenzione stradale potrebbero non essere le uniche novità, anche la mancanza di professori, presidi (ormai collocati alla dirigenza multipla di diversi istituti) e bidelli, in linea con le problematiche nazionali, potrebbero aggiungersi ai cambiamenti introdotti con il nuovo anno scolastico.

Inutile chiedere spiegazioni o tentare discussioni perché questi sono i tagli ordinati dalla spending review e nonostante la preoccupazione sia altissima, come dice Schneck, lo scenario è inequivocabile. E non ostinatevi a domandare ulteriormente perché vi tormenteranno con l’elenco ormai categorico di numeri e cifre sui tagli previsti per l’imminente inverno e su quelli da attuare a lungo termine, quasi non avessero capito che state cercando un conforto e non una prontissima disillusione e demoralizzazione.

E ora prego immaginatevi comodamente e senza preoccupazioni l’apprendimento sereno dei vostri figli nelle strutture fredde delle loro scuole (ma “adeguatamente dimensionate e allargate” grazie ai 700 mila euro che la Provincia ha investito) , e siate ancor più tranquilli nel pensare che giungeranno agli istituti che frequentano su strade ghiacciate, prive di sale e nelle condizioni che l’inverno permette.

Inevitabile non pensare ai danni che questa dichiarazione, qualora dovesse concretizzarsi, porterebbe in tutto il savonese soprattutto in materia di viabilità poiché i collegamenti stradali tra Savona e dintorni sarebbero compromessi a causa delle strade inagibili per mancanza di interventi che garantiscano la minima sicurezza.

Di conseguenza molti cittadini che giornalmente si spostano per recarsi ai luoghi di lavoro, si troverebbero nell’impossibilità di farlo con il rischio di protrarre l’assenza sul lavoro fino a quando l’inverno permetterà l’accessibilità stradale, e nel frattempo bisognerebbe scongiurare santi speciali affinché il datore di lavoro comprenda e non scatti il licenziamento. Altro che ingegno e strumenti di progresso per far fronte alla natura, qui è la politica a decidere, volenti o nolenti le autorità locali la spending review va applicata e se questo significa regredire perché non ci sono soldi amen.

Non importa se la salute, l’istruzione e la nostra sicurezza o quella dei nostri figli vengono messi a repentaglio. Chiediamoci davvero se possiamo permettere a chi di turno al governo di decidere anche le basi della nostra vita, le nostre priorità, chiediamoci se lo Stato stia perseguendo il nostro bene, che per me da studentessa significa andare a scuola perché solo lì posso realizzare i miei sogni e diventare cittadina cosciente della società in cui vivo e non spending review, chiediamoci se la buona politica sia suggerire un’alternativa, una soluzione o presentare dati di tagli fatti e da fare.

Se permettete politicanti o chi per voi non faremo della nostra vita il freddo inverno che il vostro tecnicismo comanda ma un fiore che attende di sbocciare in primavera, affondando radici profonde nelle sue conoscenze e lottando consapevolmente per i propri diritti, senza la paura di fallire perché noi giovani abbiamo questo dalla nostra parte: l’arroganza di non guardare in faccia nessuno perché le nostre primavere saranno ancora tante e felici o meno ci prenderemo quello che ci spetta, quello che altri hanno conquistato per noi e ancora oltre senza permettere logiche di banca a minacciare il nostro futuro".

Sonila Vathi, responsabile provinciale Tilt

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