IL PUNTO DI MARIO MOLINARI - 11 settembre 2012, 12:06

The Hogan Party: il colpo di grazia al povero PD (e Renzino partì, da Savona il venerdì)

Gli showmen sanno bene che ogni tournèe deve partire da località minori, onde evitare sovraesposti flop e poter mettere a punto la scaletta per più nutrite folle (nella foto: Renzi e i suoi collaboratori, più stretti)

Gli antichi foresti sconsigliavano il Venerdì - giorno della venuta del Fiø Renzino - per iniziar cose con il celebre: “Né di Venere né di Marte, non si sposa né si parte (né si dà principio all’Arte)”. Dovrebbe saperlo anche Giorgio Gori.

Se si escludono colpi di coda il Partito Democratico fa quasi tenerezza. Inesorabilmente infiltrato dai berlusconici si dibatte come preda di un virus che chiameremo Hogan. Un nome - meglio un marchio - che ben riassume in cinque lettere uno stile di vita e un modo di pensare del quale il pericolosissimo ma verace Bersani probabilmente non sospettava l’esistenza, almeno nel “suo” Partito.

Così la fronda dei provincial - fighetti gli è schioppata tra le mani come una bomba di profondità, lanciata a suo tempo dopo la segreta cena di Arcore, svelata dal cuginetto di Rick Astley solo dopo esser percolata a dovere sui media.

Il sentire di destra di certa “sinistra” è ormai talmente evidente, che se poniamo come condizione l’intelligenza del Lettore, questo breve banalissimo commento non può che fermarsi qui. Che purtroppo fa rima con PD. 

E intanto oggi, in controtendenza rispetto alla Borsa, Tod's perde il 3,52%...

Ma soprattutto, lo sapesse Baffino...

Sn