Domani mattina, alle 10, di fronte ai cancelli della Ferrania Technologies, nuova assemblea “spontanea” dei lavoratori che hanno chiesto “espressamente la presenza dei Segretari Provinciali di categoria”. Appello al quale sembra abbia risposto solo la Uil, mentre Cisl e Cgil prendono le distanze.
Molto esplicito il segretario provinciale Femca Cisl, Giorgio Cepolllini: “Non capisco e non condivido queste iniziative: evidentemente c’è chi vuole approfittare del momento per ritagliarsi visibilità. Come Cisl non ci prestiamo ad inutili passerelle: l’incontro con i lavoratori avverrà, come è sempre stato, dopo aver incontrato l’azienda, martedì. Una volta che faremo il punto della situazione, all’Unione Industriali, alle 10, nel pomeriggio, alle 13, è già indetta l’assemblea dei lavoratori dove andremo con fatti concreti, così come concreta dovrà essere la discussione con i lavoratori, che rimangono per noi sovrani. Se però qualcuno, dopo oltre sette anni di cassa, di cui gli ultimi proprio per “cessazione di attività”, cade giù dal pero e si accorge solo ora che siamo alla fine della storia e che l’azienda avrebbe chiesto la mobilità non ci sto a far parte del teatrino”. E conclude: “Ci sono responsabilità evidenti da parte dell'azienda ma anche del Governo. Ora non ci sono più margini di errore o di voli pindarici. Bisogna affrontare il problema Ferrania all’interno di uno scenario più complesso: Su questa provincia insistono progetti come l'ampliamento della centrale di Vado che, oltre al lavoro in sè, potrebbe consentire formule per ottenere energia a minor costo; la piattaforma Maersk; il riutilizzo delle aree ex Acna, insediamenti prossimi in Val Bormida come Noberasco e Toshiba. Da queste basi concrete occorre ottenere risultati per i lavoratori nel loro complesso e per quelli di Ferrania. Anche chiedendo spiegazioni definitive ad esempio sull’eolico a Ferrania, tanto ventilato dal governatore Burlando, ma di cui non si sa più nulla. Ripeto, gli inutili teatrini li lasciamo ad altri”.
E sullo stesso avviso Tino Amatiello, della Filctem Cgil : “L’assemblea dei lavoratori è già stata fissata per martedì, alle 13, dopo che ci saremo confrontati con l’azienda. Che senso ha parlare prima ai lavoratori? Di cosa? Di una richiesta di mobilità che era ovvia? Così come altrettanto ovvia sarà la nostra posizione a favore dei lavoratori, del loro futuro, di tante, troppe promesse non mantenute? Le responsabilità dell’azienda in questo sono evidenti. Ne dovrà rispondere. Ma solo dopo averla incontrata potremmo riferire ai lavoratori. Iniziative prima di quell’incontro non servono a nulla”.
Di parere contrario Pino Congiu, della Uil, che annuncia: “Sarò presente all’assemblea, così come i nostri delegati sono stati presenti a quella precedente. Comprendiamo la rabbia dei lavoratori, che hanno accettato prima decurtazioni dallo stipendio e poi la cassa integrazione come strumento per raggiungere obiettivi di rilancio produttivo ed occupazionale completamente disattesi. Per colpa dell’azienda, ma anche delle istituzioni. Burlando ce lo dirà, prima o poi, che fine ha fatto l’eolico e le sbandierate manifestazioni d’interesse? E che ha fatto lo sviluppo della filiera del fotovoltaico? Credo sia doveroso partecipare a questa assemblea. Ed è evidente che c’è una differenza di sensibilità da parte delle organizzazioni sindacali”.