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Attualità | 04 settembre 2012, 14:00

Vertice in Prefettura sull'ospedale di Cairo: passaggio inconcludente

Neirotti conferma: “Questo è il piano che porterò in Regione”, anche se non esclude piccoli correttivi in corso d’opera. Briano, a nome della foltissima delegazioni di sindaci, ribadisce come la Val Bormida non può continuare a pagare per tutti senza ricevere nulla in cambio.

Vertice in Prefettura sull'ospedale di Cairo: passaggio inconcludente

La disponibilità del prefetto di Savona, Gerardina Basilicata, è stata massima. La delegazioni di sindaci ed amministratori a rappresentare la Val Bormida, completa. Il direttore generale dell’Asl 2, Flavio Neirotti, non si è tirato indietro rispetto alle proprie responsabilità. Ma non è cambiato nulla. Il manager Asl ha confermato che quello ormai conosciuto da tutti è il piano che porterà in Regione, ovvero, l’ospedale di Cairo, ma non sarebbe nemmeno più corretto definirlo così, offrirà 52 posti letto: 8 di chirurgia day Surgery; 20 riabilitazione, 24 lungodegenze, con il Pronto soccorso che viene declassato a Punto di primo intervento aperto 24 ore.

Commenta, il sindaco di Cairo, nonché presidente del Distretto socio sanitario delle Bormide: “Neirotti ha ribadito che questo è il piano che porterà in Regione e che la Regione dovrà approvare, quasi a dire che ora la palla passa appunto alla Regione. L’obiettivo di trasformare gli ospedali di Cairo e Albenga in centri ospedalieri territoriali è stato quindi confermato. Nel caso di Cairo si evidenzia ancora di più la lontananza con il concetto di un vero ospedale, tra l’altro a servizio di un vastissimo territorio con evidenti problematiche sia climatiche che di viabilità. Il fatto che, alla fine del suo intervento, Neirotti non abbia escluso minimi “aggiustamenti in corso d’opera riguardo medicina o, più propriamente, Day Hospital e ambulatori”, non cambia il quadro generale. Quadro ancora più deprimente se ci si sofferma sul fatto che non è inserito in alcun contesto compensativo o di realtà territoriale. Semplicemente la Val Bormida è, ancora una volta, territorio dove si taglia, si leva, si scippano servizi senza offrire nulla in cambio”.

Briano sottolinea poi la disponibilità del prefetto, “che, nonostante non abbia competenza specifica, si è impegnata a ribadire le istanze del nostro territorio anche all’assessore regionale Montaldo, oggi assente come tutti ben sappiamo”. Non distante il commento del sindaco di Carcare, Franco Bologna: “Il sindaco Briano ha centrato perfettamente il problema: si tagliano posti letto, servizi, uffici e non si danno alternative. Si dice che punto di riferimento non sarà più l’ospedale di Cairo ma non si pensa al tipo e alla condizione della viabilità della Val Bormida per raggiungere gli altri ospedali, o del peso che questo avrà sulle pubbliche assistenze. Insomma, manca la contestualizzazione, un piano generale, ma si pensa solo ai tagli. Ma per affrontare il discorso nella sua interezza, occorre avere un interlocutore politico che, però, oggi non c’era. Quindi, pur nella massima disponibilità del prefetto e nella massima rappresentatività del territorio valbormidese, stanco di essere usato come carne da macello, è stata una riunione tutto sommato inutile, nel quale si sono ribadite cose che si sapevano già”

e.m.

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